Servizio di guardia medica tagliate 8 postazioni su 12

Nuova mannaia tra Lanciano e Vasto dopo la riduzione dei posti letto ospedalieri Stante (Fossacesia): entroterra penalizzato senza le postazioni del 118

LANCIANO. Dopo la chiusura degli ospedali di Casoli e Gissi, il taglio di ulteriori posti letto nei presidi di Lanciano e Vasto, la soppressione dei tribunali nei due comuni, un altro colpo di mannaia sta per abbattersi sui cittadini dell’Abruzzo meridionale: il taglio delle guardie mediche. Il commissario alla sanità, Gianni Chiodi, infatti, in tema di sanità ha messo mano anche alla riforma della continuità assistenziale, che comprende il servizio di guardia medica, e lo ha fatto, ancora una volta, seguendo la linea dei tagli. Il decreto entrato in vigore a luglio, che la Asl deve applicare entro il 31 dicembre, prevede un adeguamento ai parametri fissati dalla legge nazionale per il numero delle guardie mediche e questi vedono la Asl chietina fuori dai limiti.

Così, mentre per i posti letto negli ospedali, soprattutto quelli di Lanciano e Vasto, ci sono stati tagli ritenuti illegittimi perché superiori a quelli necessari (dovrebbero esserci 794 posti letto invece ne sono previsti 518) per le guardie mediche il taglio sarebbe giustificato perché ce ne sarebbero troppe.

«Il decreto deve essere ancora applicato nella nostra Asl», spiega il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, membro del comitato ristretto dei sindaci Asl, «finora si è parlato solo di numeri, senza tenere conto del territorio. In base alle direttive dovrebbe esserci una guardia medica ogni 3 mila abitanti (secondo il decreto di Chiodi addirittura una ogni 5 mila, ndc); nella nostra Asl e in particolare nell’area frentana e vastese ce n’è una ogni 1.500 abitanti. Siamo fuori, bisogna tagliare almeno 8 sedi, entro il 31 dicembre». Pare 8 su 12.

Ma quali? Torricella Peligna, Lama dei Peligni, Palena,Villa Santa Maria, Quadri, Pizzoferrato, Gissi, Carunchio sono a rischio. Ma è da vedere perché Torricella ha sì solo 1.426 abitanti ma serve anche i comuni di Gessopalena, Montenerodomo, Roccascalegna e Colledimacine che assieme superano il numero soglia.

Che linea si seguirà? «Il taglio ci sarà e porterà due problemi», avverte Stante, «medici che restano senza lavoro e soprattutto una penalizzazione dell’offerta sanitaria nell’entroterra che già ha subito le conseguenze per la chiusura degli ospedali di Casoli e Gissi». Non solo.

Stante avverte che non si può tagliare il servizio di guardia medica (attivo nelle ore notturne, dalle 20 alle 8 dei giorni feriali e dalle 10 del sabato o prefestivo fino alle 8 del lunedì, o del giorno feriale seguente, quando gli ambulatori del medico di famiglia o del pediatra sono chiusi), se prima non si potenzia la rete dell’emergenza-urgenza, con nuove postazioni 118 attese da anni. Senza il filtro della guardie medica, anzi, si rischia di ingolfare il 118 con richieste improprie e affollare i pronto soccorso di Lanciano e Vasto.

Teresa Di Rocco

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