Sider, interrogazione alla Camera

27 Giugno 2014

Melilla (Sel): situazione drammatica, subito la cassa integrazione straordinaria

VASTO. «La situazione è drammatica. Vasto rischia di perdere la Sider Vasto, un altro pezzo importante del settore industriale del comprensorio. Se entro il 7 luglio non dovessero spuntare soluzioni, 54 lavoratori si ritroveranno senza lavoro». È riassunta nella dichiarazione del deputato di Sel, Gianni Melilla, l’agonia del Vastese. Melilla ha presentato sul caso Sider Vasto una interrogazione alla Camera. Se poi si considera che la vertenza Sider è solo l’ultima di una lunga serie di iniziative simili, ben si comprende quanto grave sia la crisi che sta fagocitando le risorse del Vastese. La crisi ha provocato il fallimento di diverse aziende. I progetti di riconversione sono stati una grossa delusione. Un capitolo amaro riguarda la Val Sinello.

Sider Vasto. È una corsa contro il tempo. Sette giorni sono davvero pochi per trovare risorse e salvare 54 posti di lavoro. I sindacati, però, ce la stanno mettendo tutta. Ieri sulla vicenda dell'azienda siderurgica di Punta Penna è intervenuto il deputato di Sel, Gianni Melilla. L’esponente di Sinistra ecologia e libertà chiede al governo di intervenire immediatamente per accelerare la procedura di finanziamento della cassa integrazione straordinaria convocando le parti sociali per trovare una soluzione e scongiurare la gravissima crisi occupazionale. Non c’è più un minuto da perdere. «La verità è che per troppo tempo la politica si è dimenticata del Vastese e ora il territorio rischia di morire di inedia», hanno protestato ieri alcuni lavoratori.

Val Sinello. Che lo sforzo della politica non sia stato il massimo lo dimostra l’agonia della Val Sinello. Dopo il fallimento della prima riconversione Golden Lady non riesce più a trovare imprenditori interessati. Lo stesso accade al Pantalonificio d’Abruzzo. I lavoratori attualmente sono in solidarietà, ma è evidente che non basta per dare serenità. Dopo il fallimento del gruppo Valsinello è sotto sequestro anche il capannone della Valteck. Sono a rischio 400 posti di lavoro. Il 70 per certo dei cantieri è fermo. Gli industriali da mesi cercano di fare il possibile per ottimizzare il costo del lavoro. «È fondamentale l’intervento della politica», ripetono gli imprenditori. «La Regione per prima deve riscrivere sulla cartina geografica il nome di Vasto». (p.c.)

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