Spaccati i bagni riaperti da due giorni
Nuovi atti vandalici nel box di lungomare Cortella. Il Comune: sono incursioni programmate
VASTO. Hanno fatto a pezzi le piastrelle e, dopo aver provocato uno squarcio nel muro, hanno danneggiato i tubi dell’acqua. Sono finiti nel mirino dei vandali i bagni pubblici del lungomare Cordella, riaperti nei giorni scorsi dopo le lamentele dei bagnanti e dei titolari degli stabilimenti balneari.
Ieri mattina gli operai del Comune sono intervenuti tempestivamente e, grazie a un allaccio provvisorio, sono riusciti a rifornire di acqua i servizi igienici. I danni alle strutture pubbliche, ormai, non si contano quasi più e, oltre a essere sintomatici di un preoccupante fenomeno, pesano in maniera consistente sulle casse comunali.
Vengono presi di mira palestre, giardini, ville e scuole. «Non sono bravate, ma raid studiati a tavolino», commenta Ignazio Rullo, responsabile dell’Ufficio servizi e manutenzione del Comune, «nel caso dei bagni pubblici i responsabili sono stati quanto mai tempestivi visto che i servizi sono stati riaperti due giorni prima. È una lotta impari: non si fa in tempo a riparare un danno che i teppisti ne provocano subito dopo un altro».
Il rischio è che per evitare altri raid il Comune decida di chiudere definitivamente i bagni presenti in spiaggia.
L’incursione non è stata l’unico motivo di discussione ieri nella parte nord del litorale dove erano ancora ben visibili i segni del violento acquazzone che si è abbattuto in città lunedì pomeriggio, provocando il fuggi fuggi in spiaggia. Il temporale ha causato l’allagamento del lungomare Cordella, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni passati, grazie agli interventi per la canalizzazione delle acque bianche appaltati dal Comune alla ditta De Francesco di Castelpetroso. L’impresa molisana (la stessa che gestisce il Multipiano di via Foscolo) ha realizzato vasche di raccolta, condotte e impianti di sollevamento per risolvere l’annoso problema degli scarichi a mare e per evitare i fenomeni di allagamento della riviera. Sull’utilità di questi lavori però c’è chi nutre ancora forti perplessità, ritenendo che non siano risolutivi.
«La situazione è stata gestita bene», sostiene Rullo, «si è creato solo un piccolo ristagno in una parte del lungomare dovuto alla mancata attivazione delle pompe meccaniche realizzate nei pressi della Sirenetta. Si è trattato di un fenomeno circoscritto che si sarebbe potuto evitare con una maggiore collaborazione da parte degli operatori balneari». Spesso l’acqua ristagna ai lati della strada anche per colpa di quelle persone che lasciano il rubinetto della fontanella aperto. Un malcostume che oltre a provocare sprechi di acqua, causa la formazione di pozzanghere.
Anna Bontempo
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