LANCIANO
Tentato omicidio al casello A14, scatta l'arresto
Cerca di strangolare il socio abruzzese per un affare finito male: in carcere 51enne trevigiano che si occupa di slot machine
LANCIANO. C' è un tentativo di strangolamento alla base del reato di tentato omicidio aggravato con il quale di carabinieri della compagnia di Ortona e il nucleo operativo di Chieti hanno arrestato Antonio Fiabante, 51 anni, di Pieve di Soligo (Treviso), che si occupa di slot machine.
Vicenda legata a un caso di aggressione avvenuto il pomeriggio di giovedì 11 aprile, in un parcheggio esterno al casello autostradale di Lanciano, a danno di A.S., 57 anni, di Termoli, residente a Vasto, promotore finanziario, con interessi in Brasile. L'indagato aveva un appuntamento con un socio d'affari, divenuto poi la vittima, che è stato aggredito, legato ai polsi con fascette di plastica, colpito con scariche di una pistola teaser. I due dovevano parlare di debiti e di un investimento all'estero andato male per oltre 100 mila euro. L'agguato si è concluso con l'arrivo di altri automobilisti che hanno allertato le forze dell'ordine. Mentre l'aggressore rientrava in autostrada per la fuga, a bordo di un Fiat Doblò, il ferito veniva ricoverato all'ospedale di Chieti dove gli sono stati diagnosticati i segni del tentato strangolamento, due costole rotte e un pesante trauma cranico, con prognosi iniziale di 30 giorni. Dopo le ricerche, l'indagato, rientrato in Veneto, è stato arrestato e richiuso nel carcere di Treviso in attesa dell'interrogatorio di garanzia per rogatoria. Il suo arresto è stato firmato dal gip di Lanciano Massimo Canosa, si richiesta del procuratore capo Mirvana Di Serio e il pm Francesco Carusi. I due soci si erano dati appuntamento al casello di Lanciano altre volte ma in questa circostanza il trevigiano voleva chiudere il contenzioso e risolvere anche la questione di debiti.