Un campo didattico sul terreno devastato all’assessore Natale
FOSSACESIA. Si chiamerà l’“Uliveto di Nazzareno” il campo didattico che sarà realizzato sul terreno devastato da ignoti ai danni dell’assessore all’ambiente di Fossacesia, Andrea Rosario Natale. Al...
FOSSACESIA. Si chiamerà l’“Uliveto di Nazzareno” il campo didattico che sarà realizzato sul terreno devastato da ignoti ai danni dell’assessore all’ambiente di Fossacesia, Andrea Rosario Natale. Al posto di quei 29 ulivi tagliati poco più su delle radici ultradecennali, sorgerà, nel campo lasciato in eredità dal papà di Andrea, Nazzareno, scomparso nel 2008, un luogo-simbolo. «Daremo un segnale positivo», ha scritto Natale al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando in una lettera, «che vuole rispondere con la cultura a un atto violento e abominevolmente vile. Trasformeremo gli alberi tagliati in sculture artistiche. L’uliveto sarà un luogo dove porteremo i bambini e gli adulti per crescere come comunità e dare la giusta risposta a questa cultura che non è mai appartenuta ai nostri territori. Salveremo le piante che potranno essere salvate e che torneranno alla vita, metteremo delle bacheche con pannelli informativi sul ruolo dell’ulivo nella nostra regione, sulla multifunzionalità, su come sia possibile coniugare ambiente e agricoltura, su cosa deve essere il Parco della costa teatina per il nostro territorio».
Natale ha scritto al ministro Orlando non solo per informarlo dell’atto che egli considera intimidatorio, in risposta al suo impegno per la realizzazione del Parco nazionale costiero, ma anche per scongiurare l’ennesimo rinvio sulla definizione dei confini dell’area protetta, un ritardo che, spiega, «non è dovuto, nè voluto dai comuni. Un’altra proroga», fa appello l’assessore, «sarebbe ingiustificata e farebbe cantare vittoria a chi pensa che tagliare piante sia giusto. Dopo l’istituzione del Parco si dovrà lavorare per fare quello che non si è riusciti a fare finora: un percorso inclusivo dove tutti si sentano coinvolti e si impegnino ad arrivare a un Piano d’azione locale che veda protagonisti i portatori di interesse, il Parco e le istituzioni locali». (d.d.l.)
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