IL PROGETTO
Via la vecchia scuola, Miglianico ridisegna la piazza centrale a energia zero
Tra pochi giorni apre il cantiere da 3 milioni di euro: l'edificio sarà abbattuto, al suo posto spazi più ampi, un parco giochi, un locale bar, sale per le associazioni e spazi per eventi sociali
MIGLIANICO. Via l'edificio della scuola media, al suo posto, nella piazza del paese, il Centro per la famiglia, uno spazio per la comunità e la socialità. Il progetto verrà realizzato con il cantiere che sta per aprire nel centro storico e grazie ai finanziamenti pubblici che il Comune si è visto assegnare dopo aver vinto un bando Pnrr di 2,5 milioni (altri 500mila euro arrivano dai fondi Contro termico Gse).
La prima fase dell’intervento prevede la demolizione dell’edificio che fino a giugno scorso ospitava la scuola secondaria di primo grado; al termine del lavoro delle ruspe, verranno realizzati una piazza più ampia, un grande parco giochi, un locale bar da affidare in concessione, sale per le associazioni e spazi per eventi sociali.
"Abbiamo riflettuto a lungo sul futuro della nostra vecchia struttura scolastica - spiega il sindaco Fabio Adezio - e deciso di realizzare un luogo senza barriere architettoniche, moderno, innovativo, aperto e luminoso, un luogo dove le generazioni si incontrano, dove il gioco, l'apprendimento e la socializzazione trovano casa nel cuore di Miglianico. Tutti gli ambienti che realizzeremo saranno collegati direttamente alla nostra vita quotidiana, dalla fermata dell’autobus di fronte alla caserma dei carabinieri fino al cuore pulsante della nostra comunità. Apriremo una nuova vista verso la vallata eliminando l’impatto visivo della facciata esistente e invitando il sole a illuminare il nostro centro civico".
L'alternativa era di riutilizzare l’attuale edificio ipotesi questa, che, come sottolineano in Comune, sarebbe stata più costosa della demolizione e ricostruzione. "Non dimentichiamo poi", aggiunge il sindaco, " che la demo-ricostruzione presenza innumerevoli vantaggi quali l’adeguamento normativo di tutti gli aspetti (impianti, antincendio, abbattimento barriere architettoniche) e una libertà nel ripensare gli spazi e adeguarli alle esigenze di oggi".
L’economia circolare guiderà il progetto, dal riuso della maggior parte degli elementi ancora funzionali dell’attuale struttura (come ad esempio la centrale termica, gli infissi, i quadri elettrici, il mobilio) all’attenzione nell’utilizzo delle risorse naturali per climatizzare gli ambienti e per recuperare l’acqua piovana. Il nuovo complesso sarà un nZEB, acronimo di nearly zero energy building, edificio a energia quasi zero, la migliore classe energetica. Conclude Adezio: "Questo progetto è un simbolo della nostra resilienza, della nostra capacità di guardare avanti, di sognare e di realizzare insieme".