Violenza sessuale sul bus, l’autista sospeso per 2 mesi
Il Gip di Chieti firma la misura interdittiva nei confronti del dipendente dell’Arpa denunciato per violenza sessuale su una ragazza
CHIETI. Per due mesi, l’autista dell’Arpa, denunciato per violenza sessuale da una studentessa, di un paese del Chietino, non potrà andare a lavorare. Il Gip del tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo, ha firmato ieri mattina la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Falasca di interdizione dal lavoro dell’autista che qualche giorno fa ha fatto salire sul pullman di linea una ragazza di 24 anni che doveva tornare a casa in un paesino dell’entroterra. Ma oltre ad essere partito con cinque minuti di anticipo dal terminal di via Gran Sasso, lasciando gli altri passeggeri a piedi, l’autista, che ha 52 anni, ha deviato il percorso ufficiale. Si è fermato nell’area tra lo stadio Angelini e il palazzetto dello sport e ha messo le mani addosso alla ragazza nel tentativo di abusare della studentessa.
A incastrarlo, infatti, è stata proprio la telecamera del Gos (Gruppo operativo sicurezza) dell’Angelini che ha ripreso la deviazione e la sosta del pullman. La giovane donna, ricostruiscono gli uomini della Seconda sezione della squadra Mobile, sbattuta sul vano del pullman si è anche ferita, ma poi è riuscita a divincolarsi dalla presa dell’autista ed è scappata.
L’autista a quel punto è ripartito e poi ha accostato vicino alla ragazza in fuga e l’ha invitata a risalire sul pullman. L’uomo, che già conosceva la giovane per motivi legati ad un suo secondo lavoro, si è scusato in tutti i modi per il suo comportamento dicendo di aver perso la testa per un attimo. La ragazza ha accettato. Ingenuità che il Gip ricorda nella motivazione a sostegno della misura cautelare che tuttavia non ha ritenuto ostativa alla applicazione della misura cautelare.
L’autista è indagato per violenza sessuale, con l’aggravante di essere incaricato di un pubblico servizio, e di lesioni volontarie.
Altra cosa è la sua posizione all’interno dell’azienda di trasporto pubblico regionale. Il presidente dell’Arta Massimo Cirulli è venuto a sapere della vicenda tramite i giornali ieri mattina. «Dovrò acquisire gli atti della procura per avviare semmai un procedimento disciplinare», dice prima che il Gip firmasse la misura cautelare, «la situazione del dipendente ci riguarda in relazione al contratto collettivo di lavoro nella misura in cui con il suo comportamento ha compromesso il servizio pubblico».
In questi casi è previsto anche il licenziamento. Certamente al di là della misura cautelare di due mesi, nel caso in cui la procura dovesse richiedere il rinvio a giudizio dell’autista, l’azienda dovrebbe sospenderlo dal lavoro in attesa di una pronuncia del giudice di colpevolezza o assolutoria.
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