Helen Mirren sul red carpet dell’ultimo Festival di Berlino che le ha assegnato l’Orso d’oro alla carriera

PESCARA / IL FESTIVAL

Alla regina Helen Mirren il Premio Flaiano alla Carriera 

L’attrice britannica sarà in città il 5 luglio per la cerimonia di consegna dei riconoscimenti (ancora top secret) per cinema, teatro, radio, tv e giornalismo 

PESCARA. Al Premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina) il premio Internazionale Flaiano alla carriera per il cinema.
L’attrice britannica, 75 anni in luglio e tra le signore del cinema più ammirate al mondo, sarà al teatro Monumento D’Annunzio di Pescara domenica 5 luglio per la 47ª cerimonia di premiazione dei vincitori di teatro, cinema, radio, televisione e giornalismo. Che saranno annunciati il 29 giugno prossimo, mentre dal 27 giugno al 3 luglio al teatro D’Annunzio, sempre all’aperto, sarà in programmazione il Flaiano Film Festival 2020; il 4 luglio la premiazione dei vincitori del Flaiano di letteratura e italianistica.

L’attrice nel ruolo della regina Elisabetta II che le è valso l’Oscar
«Nomi importanti, Pescara capofila della riapertura dei festival del cinema quest’estate in Italia», ha detto alla stampa convocata ieri al Mediamuseum–Museo del Cinema in piazza Alessandrini, la presidente dei Premi Flaiano, Carla Tiboni. «Helen Mirren sarà in Italia in esclusiva per noi senza chiedere gettoni in cambio», ha raccontato l’avvocato Tiboni, «la sua presenza, il suo forte legame con l’Italia (l’attrice ha una masseria in Salento che frequenta nelle pause estive, ) rappresentano un elemento importante per capire quanto cultura, turismo e relativo indotto possano fare congiuntamente per il territorio con manifestazioni di carattere internazionale in un momento così fragile e doloroso, eppure nessuno è attento a questo. Un lavoro non semplice avere qui la Mirren concordando i voli dagli Stati Uniti, ma ci siamo riusciti. Ancora una volta il Premio Flaiano catalizza l’attenzione su Pescara e sull'Abruzzo grazie al sostegno dei suoi molti affezionati, abbiamo avuto l’aiuto del Comune, la conferma di sponsor storici e l’ingresso di nuovi che restano volutamente anonimi».

Carla Tiboni
Dame Helen Mirren, pseudonimo di Helen Mironoff, vive tra Los Angeles e Londra e sarà accompagnata a Pescara dal marito, il regista Taylor Hackford (Ufficiale e gentiluomo). Reduce dall’Orso d’Oro alla carriera a Berlino in febbraio, l’attrice di discendenza zarista è attualmente protagonista nei panni di Caterina la Grande nella serie HBO su Sky. Nella sua carriera ha recitato in più di un centinaio di film, pièce teatrali e produzioni televisive, e collezionato innumerevoli riconoscimenti tra cui 3 Golden Globe. Delle 4 nomination all’Oscar, uno conquistato nel 2007 con The Queen - La Regina diretto da Stephen Frears, dove interpreta Elisabetta II regina del Regno Unito mostrando le sue reazioni e comportamenti nei giorni della morte di Lady Diana.
Interpretazione che le vale la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia nel 2006 e il premio Oscar come migliore attrice protagonista nel 2007. Per interpretare la Regina, Mirren ha raccontato di aver letto tutta la sua storia cercando di carpirne la personalità, ha ammirato foto e quadri della sovrana, si è formata una sua idea e così l’ha rappresentata. «L’avevo già incontrata una volta prima di interpretarla. Vengo da una famiglia repubblicana, siamo aperti di mentalità e tutt’altro che monarchici, ma è una donna che rispetto», ha raccontato. «La ammiro per la sua totale aderenza al ruolo istituzionale, credo debba sottoporsi a una grande disciplina mentale e fisica, deve fare tutto con moderazione».
Grande poi l’amore nutrito dalla Mirren per il cinema italiano: «Vorrei lavorare in qualunque film ambientato in Puglia, adoro anche Checco Zalone», ha detto più di recente, ma la sua dea è la Magnani: «Anna non era graziosa, e io non sono graziosa, non era bellissima e io nemmeno, non aveva un corpo fantastico, ma per me incredibilmente sensuale, sexy, un’attrice di grandissima tecnica. Amo anche Sophia Loren, ma quando vidi Monica Vitti in L'avventura di Antonioni fu una vera e propria rivelazione». Dello scandaloso Caligola di Tinto Brass (1979) dice: «All'epoca fu uno shock, ma ricordo che in un’intervista dissi: sono sicura che tra vent'anni queste cose si vedranno in tv e avevo perfettamente ragione. Adoravo comunque il caos di quel film, la sua anarchia radicale». In ogni caso la sceneggiatura è la chiave per scegliere il film da fare, ha sostenuto, «un lato della sua personalità artistica che l’accomuna idealmente allo spirito di Ennio Flaiano sceneggiatore e dunque al nostro premio», ha sottolineato la presidente Tiboni . «II mio segreto», rivela Mirren, «è iniziare a leggere dall’ultima pagina. Se il mio personaggio c’è ancora, allora è buon segno. Se esce di scena prima, ma in modo drammatico e grandioso, può ancora andare. Se sparisce nel nulla, dico no».
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