SPETTACOLI
Brignano a Pescara: ricomincio dall'Abruzzo
L’attore torna a casa (la madre è di Palombaro) con uno spettacolo stasera al Teatro D'Annunzio
PESCARA. È tutto esurito per Enrico Brignano che sarà al Teatro D’Annunzio di Pescara, stasera alle 21, con il suo nuovo spettacolo “Enricominciodame” organizzato da Alhena Entertainment e Ventidieci. Il recital ha registrato un clamoroso successo in prevendita a testimonianza del grande amore che il pubblico abruzzese nutre nei confronti dell’attore, comico, regista conduttore televisivo. L’Abruzzo, d’altronde, è un po’ casa per Brignano: la madre è di Palombaro in provincia di Chieti, lui ha iniziato a studiare da attore, alla fine dfegli anni Ottanta, nella scuola di recitazione di Patrizia Di Fulvio a Pescara, durante il servizio militare all’ex caserma del Genio in via delle Caserme.
Brignano ha una storia movimentata anche da parte di padre. Il padre era «Eh sì», raccontava lui in un’intervista a Repubblica di cinque ani fa. «Lui non era italiano, era figlio di emigranti siciliani, aveva la nazionalità tunisina, e prima che Bourghiba cacciasse via i nostri papà si trasferì in Italia. Una transumanza, la sua, e quando sento dire dai sostenitori della Padania certe cose sui profughi dico che davvero mancano di rispetto prima di tutto ai connazionali migranti. Noi ci stabilimmo in borgata, dalle parti di via dei Romagnoli, dove arrivavano dalle Marche e dall'Abruzzo (mia madre è abruzzese). Ed io ora mi diverto a ricostruire le origini, a fare i giochi di nonsense in arabo (senza buttarla sul ridicolo), a ripercorre l' immaginaria dichiarazione che mio padre dovette fare a mia madre portandola in bicicletta, a forza di voli pindarici con tre dita in una mano (in una falegnameria di Tunisi aveva subito un incidente), partendo sempre dalla realtà e aggiungendo un tocco di fantasia, magari con le canzoni».
Varcato il traguardo del mezzo secolo, a 50 anni tondi tondi, Enrico Brignano non smette di farsi domande. Soprattutto, si chiede se ciò che è diventato è stato il frutto consapevole delle scelte fatte, un disegno del destino oppure una gran botta di fortunata casualità. Campione indiscusso del teatro comico italiano, amato dal pubblico, Brignano è arrivato ai 30 anni di carriera. Ecco perché decide di rimettersi in discussione. Cosa lo ha condotto dov’è ora?
«Enrico», si legge nelle note di presentazione dello spettacolo, «intraprende un viaggio nel tempo, attraverso un’analisi attenta di ciò che è stato, ritrovando vecchie conoscenze, strane figure, forse ombre o forse realtà; rinfrescando brani storici della sua comicità, si pone di fronte a bivi da ripercorrere prendendo una strada diversa da quella già fatta, per il gusto di scoprire dove lo avrebbe condotto. Tra i suoi pezzi forti e nuove situazioni comiche, accompagnato da musiche evocative e scene quasi magiche, Enrico ricomincia dal principio, ricomincia dal palcoscenico, praticamente Enricomincia, per darsi la chance di guardarsi dentro, sperando che il futuro gli regali emozioni forti mentre cerca di ritrovare e rinnovare se stesso». (g.d.t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Brignano ha una storia movimentata anche da parte di padre. Il padre era «Eh sì», raccontava lui in un’intervista a Repubblica di cinque ani fa. «Lui non era italiano, era figlio di emigranti siciliani, aveva la nazionalità tunisina, e prima che Bourghiba cacciasse via i nostri papà si trasferì in Italia. Una transumanza, la sua, e quando sento dire dai sostenitori della Padania certe cose sui profughi dico che davvero mancano di rispetto prima di tutto ai connazionali migranti. Noi ci stabilimmo in borgata, dalle parti di via dei Romagnoli, dove arrivavano dalle Marche e dall'Abruzzo (mia madre è abruzzese). Ed io ora mi diverto a ricostruire le origini, a fare i giochi di nonsense in arabo (senza buttarla sul ridicolo), a ripercorre l' immaginaria dichiarazione che mio padre dovette fare a mia madre portandola in bicicletta, a forza di voli pindarici con tre dita in una mano (in una falegnameria di Tunisi aveva subito un incidente), partendo sempre dalla realtà e aggiungendo un tocco di fantasia, magari con le canzoni».
Varcato il traguardo del mezzo secolo, a 50 anni tondi tondi, Enrico Brignano non smette di farsi domande. Soprattutto, si chiede se ciò che è diventato è stato il frutto consapevole delle scelte fatte, un disegno del destino oppure una gran botta di fortunata casualità. Campione indiscusso del teatro comico italiano, amato dal pubblico, Brignano è arrivato ai 30 anni di carriera. Ecco perché decide di rimettersi in discussione. Cosa lo ha condotto dov’è ora?
«Enrico», si legge nelle note di presentazione dello spettacolo, «intraprende un viaggio nel tempo, attraverso un’analisi attenta di ciò che è stato, ritrovando vecchie conoscenze, strane figure, forse ombre o forse realtà; rinfrescando brani storici della sua comicità, si pone di fronte a bivi da ripercorrere prendendo una strada diversa da quella già fatta, per il gusto di scoprire dove lo avrebbe condotto. Tra i suoi pezzi forti e nuove situazioni comiche, accompagnato da musiche evocative e scene quasi magiche, Enrico ricomincia dal principio, ricomincia dal palcoscenico, praticamente Enricomincia, per darsi la chance di guardarsi dentro, sperando che il futuro gli regali emozioni forti mentre cerca di ritrovare e rinnovare se stesso». (g.d.t.)
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