Da Accardi e Beuys a Yoko Ono: la mostra sulla libertà a Pescara
Per la rassegna internazionale “Stills of Peace” alla Fondazione La Rocca l’esposizione degli anni della Poesia visiva intitolata “La vita è un’altra cosa”
PESCARA. Manifesti, volantini, cartoline ed altri materiali effimeri attraverso cui si è espressa la sete di libertà, il sentimento di ribellione, la tensione ideale o il puro atto poetico di artisti italiani o operanti in Italia dalla fine degli anni Sessanta del Novecento al presente, al centro di “La vita è un’altra cosa”, inedita selezione dalla collezione di Gianni e Giuseppe Garrera, curata da Simone Ciglia per l’edizione 2023 della rassegna internazionale d'arte e cultura contemporanea “Stills of Peace and Everyday Life”, in mostra fino al 9 settembre nel nuovo Spazio per l'Arte di Fondazione La Rocca, in via Paolucci a Pescara.
Un 'esposizione apparentemente leggera, extra-estetica e volutamente borderline di oggetti al confine dello statuto di opera d’arte come riconosce lo stesso curatore, eppure significativa nella sua essenzialità di mezzi espressivi, ma non di sollecitazioni né di approcci autoriali: interventi per mano di Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Joseph Beuys, Daniel Buren, Gea Casolaro, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Claire Fontaine, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Elisa Montessori, Cesare Pietroiusti, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Cloti Ricciardi, Yoko Ono, Luca Vitone.
Nomi fortemente rappresentativi dell’arco di tempo preso in considerazione per mettere al centro la Poesia visiva, un’epoca fatta di contestazione (anche del sistema dell’arte), la presa d’atto dei problemi del singolo e del mondo. «Un modo di riscoprire un’eredità di pensiero, l’utopia sociale, il ruolo dell’artista nella realtà e, dall’altra, la contestazione dei valori egemonici del sistema, trattandosi di materiali poveri ma comunque rari per il fatto di essere transitori, legati al momento, ma capaci di arrivare a tutti» racconta Ciglia, che ha selezionato e organizzato i materiali con criterio cronologico geografico e tematico. La mostra si concentra in particolare sul decennio degli anni Settanta inteso come momento generativo di cambiamento, portatore di istanze rivoluzionarie come il femminismo e l’ecologismo, e sulla sua eredità nell’arte degli ultimi vent’anni. Una intera stanza è dedicata alla presenza di Beuys in Abruzzo e alla preparazione dell'operazione “Difesa della natura” del 1984 a Bolognano. Il titolo“La vita è un’altra cosa” è rubato da un lavoro (in esposizione) di Ketty La Rocca, esponente di primo piano della Poesia visiva e tra le poche artiste italiane del XX secolo ad essere riconosciuta a livello internazionale. Pescarese, docente all'università dell'Oregon, Ciglia sarà presente per il finissage della mostra, aperta con ingresso libero, orario 10- 12 e 18 – 22, chiuso domenica e lunedì.
Un 'esposizione apparentemente leggera, extra-estetica e volutamente borderline di oggetti al confine dello statuto di opera d’arte come riconosce lo stesso curatore, eppure significativa nella sua essenzialità di mezzi espressivi, ma non di sollecitazioni né di approcci autoriali: interventi per mano di Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Joseph Beuys, Daniel Buren, Gea Casolaro, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Claire Fontaine, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Elisa Montessori, Cesare Pietroiusti, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Cloti Ricciardi, Yoko Ono, Luca Vitone.
Nomi fortemente rappresentativi dell’arco di tempo preso in considerazione per mettere al centro la Poesia visiva, un’epoca fatta di contestazione (anche del sistema dell’arte), la presa d’atto dei problemi del singolo e del mondo. «Un modo di riscoprire un’eredità di pensiero, l’utopia sociale, il ruolo dell’artista nella realtà e, dall’altra, la contestazione dei valori egemonici del sistema, trattandosi di materiali poveri ma comunque rari per il fatto di essere transitori, legati al momento, ma capaci di arrivare a tutti» racconta Ciglia, che ha selezionato e organizzato i materiali con criterio cronologico geografico e tematico. La mostra si concentra in particolare sul decennio degli anni Settanta inteso come momento generativo di cambiamento, portatore di istanze rivoluzionarie come il femminismo e l’ecologismo, e sulla sua eredità nell’arte degli ultimi vent’anni. Una intera stanza è dedicata alla presenza di Beuys in Abruzzo e alla preparazione dell'operazione “Difesa della natura” del 1984 a Bolognano. Il titolo“La vita è un’altra cosa” è rubato da un lavoro (in esposizione) di Ketty La Rocca, esponente di primo piano della Poesia visiva e tra le poche artiste italiane del XX secolo ad essere riconosciuta a livello internazionale. Pescarese, docente all'università dell'Oregon, Ciglia sarà presente per il finissage della mostra, aperta con ingresso libero, orario 10- 12 e 18 – 22, chiuso domenica e lunedì.