“In principio era il colore” in musei e palazzi aquilani le opere di Franco Summa 

Inaugurato il progetto del Maxxi che omaggia l’artista pescarese L’esposizione coinvolge tre sedi: dalle tele degli esordi alle “Fanciulle”

L’AQUILA. I colori caldi e solari di Franco Summa irrompono in una delle mattine più grigie che questo autunno ricordi, nel giorno scelto per l’inaugurazione all’Aquila del percorso espositivo dedicato all’artista pescarese scomparso nel gennaio 2020. Un’esposizione divisa in tre che inizia da palazzo Ardinghelli e coinvolge il Consiglio regionale dell’Abruzzo e la Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre. Aperto al pubblico da oggi al 29 gennaio 2023 nelle tre sedi, “In principio era il colore. Omaggio a Franco Summa” è un progetto ideato dal Maxxi L’Aquila, curato da Maria Alicata e realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Summa di Pescara. Alle diverse fasi di allestimento hanno collaborato docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti dei corsi di Restauro, Decorazione e Scenotecnica.
IL COLORE E LE FORME Il focus intende sottolineare alcuni passaggi fondamentali del percorso artistico dell’artista attraverso un itinerario espositivo pensato per restituire la varietà e la complessità del suo linguaggio, con particolare attenzione agli elementi che ne costituiscono il fondamento: forma e colore. Dai lavori in studio degli esordi negli anni Sessanta, caratterizzati dall’essenzialità formale e cromatica, agli interventi sugli ambienti urbani ridefiniti tramite operazioni cromatiche e partecipative.
L’ITINERARIO L’itinerario espositivo inizia nella Project room del Maxxi L’Aquila, che ospita una selezione della serie di dipinti “Segnaletica Spirituale” (1971) in cui Summa esplora le componenti simboliche, spaziali ed emotive del colore. Si tratta di una serie di tele che ripropongono, con la tecnica della pittura acrilica e a olio, i manifesti elaborati dall’artista architetto a partire dal 1966 e pensati per essere affissi per le strade delle città abruzzesi: esemplare in questo senso è “Ipotesi di galleria comunitaria”, l’intervento di natura partecipativa che si è svolto nel 1971 a San Donato, quartiere periferico di Pescara, e che ha previsto l’allestimento di opere sulla facciata del mercato coperto di zona. Le opere, originariamente pensate come poster, svolgono per Summa una «funzione urbanistica e democratica», perché sono in grado di trasfigurare il profilo della città e attribuire all’opera d’arte una funzione pubblica, trasformandola in motore di cambiamento sociale. Seconda tappa del percorso espositivo è la sede della Fondazione Giorgio De Marchis Bonanni d’Ocre Onlus, che ospita lavori e documenti che approfondiscono la dimensione progettuale del lavoro dell’artista. Oltre a documenti originali provenienti dall’archivio della Fondazione Summa, che restituiscono legami, relazioni e contesti dell’attività dell’artista, per la prima volta sono esposti i quattro “Studi dell’arcobaleno culturale” realizzati tra il 1973 e il 1975, un arcobaleno ottenuto da una doppia serie di dodici colori in una composizione pittorica-architettonica, simbolo della vita e della sua potenzialità. Il percorso si conclude al Palazzo dell’Emiciclo dove Summa, a seguito della ristrutturazione seguita al terremoto del 6 aprile 2009, realizzò l’opera permanente “I giorni e le opere”, una vetrata in cui colori e forme geometriche sembrano voler augurare un futuro luminoso alla città a cui fanno da contrappunto la serie completa delle sculture “Fanciulle” (2008-2016).
GLI OMAGGI «Continua l’omaggio del Maxxi L’Aquila alle grandi personalità artistiche espressione del territorio», ha detto il direttore Bartolomeo Pietromarchi a margine dell’inaugurazione del percorso espositivo. «Dopo Ettore Spalletti la cui “Colonna nel vuoto”, pensata e realizzata per la cappella di Palazzo Ardinghelli, resterà in museo come opera permanente, e dopo Marcello Mariani, oggetto del focus di dicembre dello scorso anno, approfondiamo ora la riflessione sul lavoro di Franco Summa, a cui dedicheremo una giornata di studio nel corso del 2023. Ciò testimonia l’attento ascolto del museo verso il territorio e l’impegno di metterne in risalto le espressioni più significative». Il direttore ha rivolto un particolare ringraziamento al sindaco Pierluigi Biondi, al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sopiri, all’Accademia di Belle Arti «per aver coinvolto i suoi studenti nelle diverse fasi di allestimento del percorso espositivo», ha sottolineato. «Una prova di quanto il legame del Maxxi L’Aquila con il territorio sia forte e proficuo». La mostra sarà visitabile nei diversi orari di apertura delle tre sedi (www.maxxilaquila.art). A fine marzo, dopo After Image, sarà allestita una doppia personale dedicata a Marisa Merz e Shilpa Gupta, due artiste importanti nel panorama contemporaneo. Nelle prossime settimane si saprà di più.