La “pantafica” abruzzese diventa protagonista di un horror
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Terminate le riprese di “Pantafa”, con Kasia Smutniak in lotta contro lo spirito maligno che toglie il respiro
Sono terminate le riprese di “Pantafa”, del regista Emanuele Scaringi, con Kasia Smutniak, Greta Santi, Mario Sgueglia e Giuseppe Cederna, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci.
L'ispirazione per il film è una antica leggenda abruzzese. La pantafa o pantafica è una figura spettrale del folklore, personificazione dell'incubo, spesso con le sembianze di una vecchia strega che si materializza in camera di chi dorme e gli impedisce di respirare.
Nel film, Kasia Smutniak è Marta, madre single indipendente e in carriera, la cui figlia Nina (Greta Santi) soffre di disturbi del sonno. Pensando che l’aria di montagna e la tranquillità possano farle bene, Marta si trasferisce in un paesino montano, Malanotte, ma qui i sintomi non fanno che peggiorare. La casa è tutt’altro che accogliente e in paese non si vedono mai bambini. Nina inizia a soffrire di allucinazioni, presenta lividi sul corpo e racconta di una figura spettrale che la immobilizza e le ruba il respiro.
Emanuele Scaringi, regista romano di origini abruzzesi (ha diretto tra le altre cose la serie tv Rai “L'Alligatore” e il film “La profezia dell’armadillo”), ha scelto come set la zona tra Roviano e gli Altipiani di Arcinazzo, al confine tra Abruzzo e Lazio. I costumi, invece, sono del premio Oscar Gabriella Pescucci.
«Fandango non ha mai fatto un film dell'orrore in trent’anni di esistenza», ha detto in un’intervista a Variety il produttore Procacci. «Non sono un fan del genere, ma Scaringi credeva molto nel progetto, così ho accettato». Il produttore ha spiegato che “Pantafa”, prodotta in collaborazione con Rai Cinema, è «quel tipo di horror che mescola naturalismo e terrore» e potrebbe dunque affiorare sul circuito internazionale dei festival.
Tra gli altri film in cantiere di Fandango, “Il Colibrì”, dal romanzo di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega. Le riprese dovrebbero partire a giugno, con la regia di Francesca Archibugi e nel cast Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti e la Smutniak. Poi “Il Muto di Gallura”, dramma diretto dall'esordiente Matteo Fresi, girato in dialetto sardo su un bandito nella Sardegna dell'Ottocento, e “La mia ombra è tua”, dal romanzo con lo stesso titolo di Edoardo Nesi. Intanto a Cannes 2021 è atteso Tre Piani, il nuovo film di Nanni Moretti.