L'AQUILA
Orchestra di archi e Bosso alla tromba per “Voce di terra”
Evento musicale di primo piano in programma oggi nel cartellone dei Concerti Barattelli
L’AQUILA. Un evento musicale di altissimo livello quello programmato all’interno del cartellone dalla Società Aquilana dei Concerti “Barattelli”. L’occasione è la prima esecuzione assoluta dell’opera “Voce di terra – Racconti d’illusoria distanza” della pianista e compositrice avezzanese Paola Crisigiovanni in programma oggi pomeriggio al Ridotto del teatro Comunale “Antonellini” con inizio alle ore 18.
Per la realizzazione di questo lavoro torna ad esibirsi all’Aquila il trombettista jazz Fabrizio Bosso con il suo quartetto formato insieme a Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria. La sezione degli archi è affidata all’Estro String Orchestra guidata dalla violinista Prisca Amori, nota al grande pubblico per essere il primo violino dell’Orchestra Italiana del Cinema.
Paola Crisigiovanni stessa sarà interprete al pianoforte e alla direzione. Il lavoro è un “Viaggio” formato da varie tappe, sezioni riconoscibili in momenti musicali: “Il viaggio”, “Il ricovero forzato”, “Molo notturno”, “Voce di terra”, “Fiori di Pino”, e come racconti: “Distanza”, “Malinconia”, “Saudade”, “Lo spazio e il tempo”.
Così l’autrice presenta il suo lavoro: « “Voce di terra” è la voce dell’uomo. Dell’uomo consapevole di vivere ogni momento come unico… Uomo cosciente di essere fatto anche di storia, vissuto e ricordo. Nella musica ciò diventa creazione istantanea, improvvisazione sovrapposta a composizioni che, pur se generate in questo periodo storico, mantengono volutamente la memoria della musica composta nei secoli passati».
«Molteplici gli spazi sonori appartenenti a linguaggi che per molti anni hanno mantenuto collocazioni lontane a causa delle loro distanze geografiche, temporali e socio-culturali», continua Crisigiovanni, «qui sovrapposti, coesistenti e che mantengono a tutto tondo le loro caratteristiche (…) Il viaggio musicale avrà come caratteristica la libertà improvvisativa entro forme compositive strutturate, la ricerca del suono concepito nella scrittura cameristica insieme alle estemporanee dinamiche del gruppo jazz. Perché ogni voce di terra porta con sé la vita di un’intera umanità».
Fabrizio Bosso suona la tromba da quando aveva cinque anni e ora, a 45, è un musicista jazz conosciuto in tutto il mondo. Ha cominciato un po' per gioco, ha frequentato il Conservatorio di Torino, la sua città, per diplomarsi a soli 15 anni. E poi ha suonato classica, jazz, pop, spiritual, latino, gospel, portando in ogni genere se stesso. Ha appena pubblicato un nuovo disco, “Thank You, George Gershwin” uscito il 19 giugno scorso per la casa discografica Philology
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