Sguardo sulla purezza e sulla non-violenza Ecco “Stills of Peace”
Il festival di arte e cultura contemporanea compie 10 anni A Pescara e Atri opere e installazioni da tutto il mondo
PESCARA. Il ritratto di un’anziana armena vittima sopravvissuta al genocidio della sua gente, tema della mostra “Survivors”, coraggiosa testimonianza fotografica della giornalista armena Nazik Armenakyan, è l'immagine guida scelta per la decima edizione della rassegna internazionale d’arte e cultura contemporanea “Stills of Peace and Everyday Life” al via l’8 luglio, e fino al 10 settembre, con cinque mostre nel centro storico di Atri e una a Pescara con opere e installazioni di oltre venti artisti da dieci Paesi – i nove delle edizioni precedenti, ovvero Pakistan, Spagna, Francia, Cina, Marocco, Iran, Giappone, Corea del Sud e Armenia, più l’Italia Paese ospitante – in dialogo profondo sul tema della non- violenza.
Arte visiva a tutto tondo che si completa con la rassegna cinematografica “Cine Italia” (vedi articolo sotto, ndr). Un progetto di ampio respiro promosso da Fondazione Aria, per insinuare attraverso l’arte «pensieri diversi e puri , esplorare e conoscere mondi, confrontarsi e instaurare dialogo, comprensione, tolleranza in un momento storico come quello presente, complesso e tragico», hanno sottolineato ieri nello spazio di Fondazione La Rocca il presidente della Fondazione Aria, Dante Marianacci, la direttrice della stessa fondazione e curatrice della rassegna, Giovanna Dello Iacono, i curatori delle relative iniziative e l’assessore alla cultura del comune di Atri Domenico Felicione.
“Survivors”, sopravvissuti, progetto fotografico presentato per la prima volta in Italia, a cura di Paolo Dell’Elce, sarà una delle due mostre allestite a partire dall’8 luglio al Museo archeologico di Atri, insieme con la mostra multimediale “Polvere di stelle/Stardust” a cura di Eva Comuzzi sul concetto della metamorfosi e della maschera tra Eros e Thanatos, la rinascita del sé attraverso sesso e identità. Nella “Maratona del contemporaneo” (Ma.Co.) proposta per il decennale della rassegna , spazio per altre due mostre nel cuore dell'antica Atri. Le Cisterne di Palazzo Acquaviva accoglieranno “Purity“, purezza, con lavori di cinque artisti di Iran, Corea del sud, Spagna, Giappone, Italia sul tema della purezza dello sguardo. «Sguardo rivolto all’opera d’arte nella sua interezza di forma e contenuto, per trarne un’esperienza di comprensione non-violenta dell’alterità», secondo il curatore del progetto, Antonio Zimarino. Dall’altra, in “Chiunque tu sia”, mostra con sei artisti di cinque nazioni – Francia, Cina, Iran, Armenia, Italia – il curatore Mariano Cipollini invita a «pensieri diversi e necessari per la sopravvivenza umana sul Pianeta». La “Maratona” si completa all'interno del nuovo spazio Volume per l'Arte di Fondazione La Rocca, in via Paolucci a Pescara, con “La vita è un’altra cosa” a cura di Simone Ciglia, variegata selezione di opere di 17 artisti a cavallo degli anni Settanta in Italia dalla collezione Gianni e Giuseppe Garrera. Lavori di Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Joseph Beuys, Daniel Buren, Gea Casolaro, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Claire Fontaine, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Yoko Ono, Cesare Pietroiusti, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Cloti Ricciardi, Luca Vitone.
Arte visiva a tutto tondo che si completa con la rassegna cinematografica “Cine Italia” (vedi articolo sotto, ndr). Un progetto di ampio respiro promosso da Fondazione Aria, per insinuare attraverso l’arte «pensieri diversi e puri , esplorare e conoscere mondi, confrontarsi e instaurare dialogo, comprensione, tolleranza in un momento storico come quello presente, complesso e tragico», hanno sottolineato ieri nello spazio di Fondazione La Rocca il presidente della Fondazione Aria, Dante Marianacci, la direttrice della stessa fondazione e curatrice della rassegna, Giovanna Dello Iacono, i curatori delle relative iniziative e l’assessore alla cultura del comune di Atri Domenico Felicione.
“Survivors”, sopravvissuti, progetto fotografico presentato per la prima volta in Italia, a cura di Paolo Dell’Elce, sarà una delle due mostre allestite a partire dall’8 luglio al Museo archeologico di Atri, insieme con la mostra multimediale “Polvere di stelle/Stardust” a cura di Eva Comuzzi sul concetto della metamorfosi e della maschera tra Eros e Thanatos, la rinascita del sé attraverso sesso e identità. Nella “Maratona del contemporaneo” (Ma.Co.) proposta per il decennale della rassegna , spazio per altre due mostre nel cuore dell'antica Atri. Le Cisterne di Palazzo Acquaviva accoglieranno “Purity“, purezza, con lavori di cinque artisti di Iran, Corea del sud, Spagna, Giappone, Italia sul tema della purezza dello sguardo. «Sguardo rivolto all’opera d’arte nella sua interezza di forma e contenuto, per trarne un’esperienza di comprensione non-violenta dell’alterità», secondo il curatore del progetto, Antonio Zimarino. Dall’altra, in “Chiunque tu sia”, mostra con sei artisti di cinque nazioni – Francia, Cina, Iran, Armenia, Italia – il curatore Mariano Cipollini invita a «pensieri diversi e necessari per la sopravvivenza umana sul Pianeta». La “Maratona” si completa all'interno del nuovo spazio Volume per l'Arte di Fondazione La Rocca, in via Paolucci a Pescara, con “La vita è un’altra cosa” a cura di Simone Ciglia, variegata selezione di opere di 17 artisti a cavallo degli anni Settanta in Italia dalla collezione Gianni e Giuseppe Garrera. Lavori di Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Joseph Beuys, Daniel Buren, Gea Casolaro, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Claire Fontaine, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Yoko Ono, Cesare Pietroiusti, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Cloti Ricciardi, Luca Vitone.