"ALTITUDINI"
Sul Monte Rotondo fra le rocce e i narcisi
Affacciato sulle Gole di Popoli, il Monte Rotondo è l'estrema propaggine settentrionale del massiccio del Morrone della Maiella; con la sua cresta affilata emerge dai boschi solitario e chi lo raggiunge si ritrova su un balcone privilegiato e molto panoramico. Il monte fa parte di una riserva naturale molto estesa tra le propaggini meridionali del Gran Sasso e i primi rilievi della Maiella. Per la diversità di esposizione e di altitudini tutta l’area è ricca di specie vegetali e animali di notevole interesse.
L’itinerario parte dal Centro visita del lupo di Popoli da dove parte una carrareccia che ci conduce senza alcuna fatica in un bel bosco di lecci e roverelle. Poco dopo, circa un chilometro, si svolta su un sentiero a sinistra che salendo con più decisione ci porta, attraversando i resti di alcune slavine, al Rifugio di Monte Corvo (1093 m). La struttura è molto grande, immersa in un prato verde suggestivo, da cui si può osservare la vetta a punta del Monte Rotondo. Il piano terra del Rifugio è sempre aperto, all’interno un cammino e il necessario per accendere il fuoco. Si prosegue salendo verso nord le pendici del monte, fino ad arrivare ad un valico molto panoramico: Schiena d’Asino circa 1300 m (meno di 2 ore dalla partenza). Ci gustiamo per un po’ l’odore e i colori del mare, i tanti paesi che si svegliano al mattino e le nubi che nascondono il Gran Sasso.
Da qui l’affaccio sulle gole di Popoli è splendido e ci fa rendere conto della continuità dei nostri massicci: dove il Gran Sasso si abbassa c’è la Maiella che riprende a salire, lasciando un piccolo spazio scavato dal fiume Pescara le cui sorgenti sono poco lontano. Si distinguono le elevazioni del Monte Cappucciata e Monte Picca e si distendono morbidi i verdi altopiani sommitali del Voltigno.
Dal valico il sentiero cambia direzione e piega verso sud – est, lungo la cresta. La pendenza è più decisa, ma piacevole e in meno di un’ora si arriva ad un cartello: siamo a 1600 metri e mancano 45 minuti alla vetta Monte Rotondo. Il paesaggio è straordinario, lo sguardo abbraccia tutta la piana attraversata dalla strada statale Tiburtina Valeria che si inerpica fino alle pendici del Sirente, grandioso, che si staglia possente all’orizzonte. Si attraversano intanto prati fioriti ricchi, a maggio, di narcisi e ranuncoli, si passa tra rocce e si vola verso la vetta. Un po’ di attenzione appena prima dell’arrivo ad un passaggio leggermente esposto e poi eccoci, sulla piccola cima a quota 1731m.
Finalmente si srotola sotto i nostri occhi tutta la cresta del Morrone e verso est la Maiella, con le sue lingue di neve, le rave e il Monte Amaro altissimo. Verso nord lo sguardo va a poggiarsi sui paesi che scendono a valle da Castel del Monte e poi percorre la strada che porta al mare: la costa adriatica lunghissima fa da cornice a questa escursione dalle mille soddisfazioni.
Per arrivare in cima abbiamo impiegato quasi 3 ore: è ora di scendere, con calma a contare nuovamente i paesi che scorrono sotto i nostri occhi, le guglie rocciose e i vigneti verso il mare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA