A Sulmona il Comune è commissariato, i timori dei sindacati per i 460 operai della Marelli
Il commissariamento del Comune di Sulmona preoccupa i sindacati per la vertenza della Marelli: «Il percorso istituzionale avviato nell’aula consiliare è stato interrotto»
SULMONA. "Si interrompe un percorso istituzionale avviato in aula consiliare che aveva visto proprio il Comune di Sulmona come ente promotore. Non possiamo che essere dispiaciuti". Lo afferma Michele Paliani, rappresentante della Uil, a proposito della caduta del sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, e della vertenza che riguarda la Marelli. I 460 operai, che lo scorso 20 dicembre avevano marciato nel centro di Sulmona insieme ai 44 della Sodecia, si apprestano a rientrare in fabbrica dopo la sosta natalizia con poche speranze e rassicurazioni sul futuro. Se è vero che le decisioni arriveranno dall'alto, secondo le organizzazioni sindacali anche il Comune di Sulmona gioca un ruolo importante sul piano istituzionale. "Dall'intero Consiglio comunale era arrivato un segnale di forza con indirizzi precisi alla Regione Abruzzo e al governo. Lasciare che il Comune, sul tavolo dell'automotive, sia rappresentato dal commissario non è il proprio il massimo, soprattutto perché alcuni passaggi erano stati promossi dall'amministrazione comunale che aveva assunto la regia. Noi comunque andiamo avanti con la battaglia" aggiunge Paliani. Gli operai della fabbrica lavorano con gli ammortizzatori sociali fino ad agosto 2026. Il contratto di solidarietà prevede una riduzione lavorativa del 45 per cento. Inoltre gli esuberi potrebbero aumentare dagli 85 dello scorso anno ai 147 del 2025.