Accoglienza dei profughi ucraini tante le iniziative di solidarietà
Continuano le raccolte di beni di prima necessità e farmaci mentre si lavora su progetti educativi E c’è chi organizza una partita del cuore e chi un incontro coi giovani ciclisti ospiti da giorni a Roio
L’AQUILA. Accoglienza in alloggi del capoluogo o nei paesi vicini. Raccolta di alimenti, farmaci e beni di prima necessità, progetti educativi. Partita del cuore, ma anche incontri con atleti ucraini ospiti del territorio. Non si fermano le iniziative di solidarietà da parte della comunità aquilana in favore delle popolazioni colpite dalla crisi umanitaria conseguente al conflitto russo-ucraino. Moltissime le adesioni da parte degli abitanti del capoluogo, anche in ragione di quanto ricevuto durante la difficile esperienza del terremoto, di cui tra qualche giorno ricorrerà il 13° anniversario. Da queste parti, si sa bene cosa voglia dire perdere tutto nel giro di pochi istanti.
L’INCONTRO
Intanto, le frazioni di Roio Poggio, Roio Piano, Santa Rufina e Roio Colle si sono mobilitate insieme per organizzare un incontro. Protagonisti saranno i 20 atleti e i 4 dirigenti-tecnici delle nazionali Juniores, Elite e Under 23 dell’Ucraina ospiti del Progetto Case di Roio Poggio. L’appuntamento è in programma sabato alle 15 al centro polifunzionale. Ad accompagnare l’iniziativa sarà don Osman Prada che ha rivolto un appello ai suoi parrocchiani volto ad allestire un buon rinfresco tra dolci, salati e bevande. Un’occasione per conoscere da vicino le storie di questo gruppo, giunto all’Aquila una settimana fa dalla Turchia.
«I ragazzi qui stanno bene», ha spiegato Sergiy Grechin, 42 anni, allenatore, direttore tecnico delle nazionali, una moglie e tre figli a Kiev. «Però alcuni hanno delle situazioni davvero difficili a casa. La mamma di uno di loro è chiusa in un bunker sotterraneo per via dei bombardamenti. Lui si allena regolarmente, ma per il momento preferiamo lasciarlo tranquillo. Del resto, ci distraiamo pedalando. Non auguro a nessuno di vivere quello che stiamo vivendo noi. Stiamo subendo un massacro da parte dei russi che consideravamo nostri fratelli».
PARTITA DEL CUORE
L’idea prende il via anche dall’aneddoto leggendario della tregua di Natale del 1914. Per poche ore, alcuni soldati tedeschi, inglesi e francesi smisero le ostilità per giocare a calcio. Del resto lo sport ha da sempre un ruolo pacificatore anche nei periodi più difficili. Da queste premesse, le associazioni Mamme per L’Aquila, L’Aquila 1927 e Academy L’Aquila calcio, in collaborazione con Scuderie Aquilane e con il patrocinio degli enti locali e della Fondazione Carispaq hanno organizzato una “Partita del cuore”. Calcio d'inizio sabato 26 alle 17.30 per un incontro tra la Nazionale artisti italiani contro Vecchie glorie del calcio italiano. L’iniziativa verrà inaugurata da una coreografia a simbolo di pace ad opera di Factory Sound e Falconieri dell’Aquila.
BENI ESSENZIALI
Nel giro di pochi giorni dall’inizio dell’emergenza, all’Aquila sono stati raccolti 86 quintali di beni, tra viveri e vestiario, medicine e giocattoli e le iniziative non si sono fermate anche grazie alla mobilitazione delle comunità locali che stanno accogliendo donne e bambini in fuga dalla guerra, pronti a integrarsi anche tra i banchi scolastici. Continua, intanto nelle farmacie comunali, la raccolta di medicinali, prodotti per l’infanzia e per l’igiene. Una proposta di Confindustria giovani imprenditori, Ance giovani e Afm, in collaborazione con Croce Rossa e Comune. All’opera anche la rete “Insieme per l’Ucraina” composta da Caritas, Pro loco del territorio, associazioni e piccoli comuni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INCONTRO
Intanto, le frazioni di Roio Poggio, Roio Piano, Santa Rufina e Roio Colle si sono mobilitate insieme per organizzare un incontro. Protagonisti saranno i 20 atleti e i 4 dirigenti-tecnici delle nazionali Juniores, Elite e Under 23 dell’Ucraina ospiti del Progetto Case di Roio Poggio. L’appuntamento è in programma sabato alle 15 al centro polifunzionale. Ad accompagnare l’iniziativa sarà don Osman Prada che ha rivolto un appello ai suoi parrocchiani volto ad allestire un buon rinfresco tra dolci, salati e bevande. Un’occasione per conoscere da vicino le storie di questo gruppo, giunto all’Aquila una settimana fa dalla Turchia.
«I ragazzi qui stanno bene», ha spiegato Sergiy Grechin, 42 anni, allenatore, direttore tecnico delle nazionali, una moglie e tre figli a Kiev. «Però alcuni hanno delle situazioni davvero difficili a casa. La mamma di uno di loro è chiusa in un bunker sotterraneo per via dei bombardamenti. Lui si allena regolarmente, ma per il momento preferiamo lasciarlo tranquillo. Del resto, ci distraiamo pedalando. Non auguro a nessuno di vivere quello che stiamo vivendo noi. Stiamo subendo un massacro da parte dei russi che consideravamo nostri fratelli».
PARTITA DEL CUORE
L’idea prende il via anche dall’aneddoto leggendario della tregua di Natale del 1914. Per poche ore, alcuni soldati tedeschi, inglesi e francesi smisero le ostilità per giocare a calcio. Del resto lo sport ha da sempre un ruolo pacificatore anche nei periodi più difficili. Da queste premesse, le associazioni Mamme per L’Aquila, L’Aquila 1927 e Academy L’Aquila calcio, in collaborazione con Scuderie Aquilane e con il patrocinio degli enti locali e della Fondazione Carispaq hanno organizzato una “Partita del cuore”. Calcio d'inizio sabato 26 alle 17.30 per un incontro tra la Nazionale artisti italiani contro Vecchie glorie del calcio italiano. L’iniziativa verrà inaugurata da una coreografia a simbolo di pace ad opera di Factory Sound e Falconieri dell’Aquila.
BENI ESSENZIALI
Nel giro di pochi giorni dall’inizio dell’emergenza, all’Aquila sono stati raccolti 86 quintali di beni, tra viveri e vestiario, medicine e giocattoli e le iniziative non si sono fermate anche grazie alla mobilitazione delle comunità locali che stanno accogliendo donne e bambini in fuga dalla guerra, pronti a integrarsi anche tra i banchi scolastici. Continua, intanto nelle farmacie comunali, la raccolta di medicinali, prodotti per l’infanzia e per l’igiene. Una proposta di Confindustria giovani imprenditori, Ance giovani e Afm, in collaborazione con Croce Rossa e Comune. All’opera anche la rete “Insieme per l’Ucraina” composta da Caritas, Pro loco del territorio, associazioni e piccoli comuni.
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