Addio a Umberto, l’ultimo “strillone”
Si spegne un personaggio d’altri tempi: lanciava i quotidiani fino al terzo piano dei palazzi
L’AQUILA. «Ecco il Tempo con le ultime notizie, tutti i particolari... il Tempo». Così la voce impetuosa e incalzante di Umberto Mancini, l’ultimo strillone, caratterizzava le mattine delle famiglie aquilane e faceva vendere tanti giornali.
Un lavoro che svolgeva talmente bene al punto che, per i meriti acquisiti sul campo, con una forte impennata di copie vendute, fu aiutato ad aprire l’edicola in via Strinella tuttora punto di riferimento irrinunciabile per chi abita da quelle parti e non solo.
Umberto è morto ieri mattina a 77 anni, dopo una lunga malattia che da alcuni anni lo costringeva a stare a casa. Negli ultimi tempi le condizioni si erano aggravate ed era stato ricoverato al San Salvatore. È stato un antesignano della vendita porta a porta e, a decenni di distanza, in tanti ancora ricordano le sue originali modalità di vendita, espressione di un mondo che non c’è più.
L’arrivo del furgoncino Ape era preceduto dalla sua voce amplificata dall’altoparlante. Poi l’aspetto scenografico: dopo avere venduto le copie ai passanti lanciava i quotidiani anche fino al terzo piano dei palazzi dove vivevano gli abbonati. Come facesse a essere infallibile nell’imbucare sui balconi a oltre 10 metri quei giornali da lui arrotolati nessuno lo sa.
Quando ebbe l’opportunità di aprire l’edicola, più di 40 anni fa, quel giovane molisano seppe sfruttare pienamente l’occasione. In tutta la sua vita avrà preso una decina di giorni di ferie e il suo esercizio commerciale era sempre aperto da prima mattina fino alle 21.
Un lavoro certamente impegnativo che quell’uomo, che tanti ricordano con un vistoso maglione giallo, svolgeva con l’entusiasmo contagioso di chi, venuto dal nulla dal piccolo Molise, grazie al suo lavoro ce l’aveva fatta e aveva conquistato stima e simpatia della gente grazie al suo carattere estroverso.
Oggi, alle 15,30, i funerali nella parrocchia di Santa Rita in via Strinella a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Lascia le figlie Roberta, che gestisce l’edicola ormai da parecchi anni con le stesse qualità del padre, e Giuseppina, oltre alla moglie Maria, cui vanno le condoglianze della redazione del Centro. Partecipa al dolore dei familiari, e lo ricorda con rimpianto come indiscusso pioniere del settore in città, la Distribuzione stampa Prioli.
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