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SULMONA

Agenti della Stradale interrogati, ora il giudice decide se sospenderli per un anno

In sei hanno si sono difesi negando e sostenendo che le contestazioni si riferiscono al periodo del lockdown, gli altri hanno preferito non rispondere

SULMONA. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sulmona deve decidere se applicare una nuova ordinanza nei confronti degli agenti della polizia stradale di Pratola Peligna (L'Aquila) indagati nella maxi inchiesta condotta dalla procura della Repubblica per truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d'atti d'ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. Il sostituto procuratore Stefano Iafolla ha chiesto la sospensione dal servizio e il ritiro del tesserino per un anno.

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Oggi dieci dei 19 poliziotti avevano gli interrogatori: in quattro hanno preferito non rispondere alle domande del giudice Alessandra De Marco, in sei hanno invece avuto modo di esporre la loro posizione rispetto alle contestatzioni. In aula anche il Procuratore Capo, Luciano D'Angelo, che ha seguito tutte le fasi dell'interrogatorio.

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Gli avvocati degli indagati hanno respinto ogni addebito, contestando punto per punto il vasto castello accusatorio. Sostanzialmente, secondo le difese, la maggior parte dei reati ipotizzati farebbe riferimento al periodo del lockdown quando i servizi di perlustrazione e controllo era ridotto al minimo. Inoltre, secondo i legali, i poliziotti non avrebbero abbandonato il posto di lavoro poiché dalle aree pertinenziali dell'ingresso dell'autostrada avrebbero comunque potuto raggiungere il chilometraggio più vicino. Contestate anche le esigenze cautelari e il pericolo di reiterazione del reato soprattutto per il sindaco di un piccolo comune finito sotto inchiesta dal momento che la sua posizione, hanno fatto notare gli avvocati Giuseppe D'Angelo e Maria Teresa Micciola, «sparisce dagli atti d'indagine dal 2020. Per cui viene meno l'attualità». Tutte valutazioni al vaglio del giudice che nei prossimi giorni deciderà se ritirare o meno il tesserino ai dieci uomini in divisa.