CARCERE SULMONA

Agenti salvano la vita a un detenuto per la seconda volta

Ha sbattuto la testa contro la porta in ferro, qualche giorno prima aveva ingerito un cocktail di farmaci. La denuncia e l'appello del sindacato: "Inviate personale adatto per i casi psicotici"

SULMONA. Un'altra scena di violenza nel super carcere di Sulmona. Gli agenti di polizia penitenziaria sono intervenuti per evitare che un detenuto continuasse a sbattere la testa contro una porta di ferro e restasse gravemente ferito. A denunciare il fatto è il vice segretario generale UilPa-Pp Mauro Nardella rivelando che il detenuto protagonista di quest'ultimo episodio è lo stesso che qualche giorno ha ingerito un cocktail di farmaci e come stia destabilizzando l'ambiente all'interno del carcere. In pratica gli agenti di polizia penitenziaria gli hanno salvato la vita due volte in poco tempo. Ieri sera lo hanno soccorso quando era già barcollante  e coperto di sangue.

"Si tratta di un detenuto psicotico e non si sa più come far capire a chi di dovere la drammaticità della situazione che si vive dal punto di vista psichiatrico all'interno del carcere", afferma in una nota Nardella, "un presidio che con l'evento di oggi ha certificato il suo totale fallimento visto che la presenza di un solo psichiatra e per di più presente per poche ore la settimana rappresenta un elemento totalmente insufficiente per giustificare l'assegnazione di questi soggetti in un carcere totalmente impreparato alla loro gestione".

Il sindacalista chiede che al presidio vengano inviati infermieri, psicologi, operatori sanitari dedicati e che sia formato il personale penitenziario nella gestione dei soggetti psicotici: "Oppure si elimina la causa che offre motivo al DAP di inviare tali detenuti solo perchè c'è uno specialista del campo in una realtà qual è quella sulmonese".