All’asta il complesso «Le Cannelle»
La struttura (che avrebbe dovuto ospitare la clinica Sanatrix) messa in vendita dal curatore al costo ribassato di 5 milioni
L’AQUILA. Negli anni Sessanta fu uno dei simboli del boom economico aquilano che sembrava non dover finire mai.
Ora, dopo essere passato nelle mani sbagliate, il complesso «Le Cannelle», a un passo dalla monumentale Fontana, è ridotto a un ricettacolo di sporcizia in totale abbandono. Nel corso della sua storia quel complesso fu un albergo di prestigio, una discoteca frequentatissima, piscina e qualche campo da tennis. Poi, dopo il crac degli Irti, subì diverse trasformazioni e divenne anche sede di parecchi ambulatori medici.
Successivamente entrò nel patrimonio di Vincenzo Maria Angelini che sembrava volerlo trasformare in clinica ma non se ne fece nulla. Poi sono iniziati i guai giudiziari per l’imprenditore chietino e il curatore fallimentare, Giuseppina Ivone, ha messo in vendita anche questa megastruttura che aveva una vocazione turistica notevole anche a prescindere dalla vicinanza alla fontana delle 99 Cannelle. Infatti si trova a mezzo chilometro dalla stazione ferroviaria e a soli due chilometri dall’imbocco autostradale. Ha un’estensione di 15mila metri quadrati e possiede un’autorimessa dove c’è posto per ottanta macchine.
Il complesso, realizzato nel 1968, cade a pezzi. «Lo stato di abbandono», si legge nella relazione del perito che ne ha fatto la stima, «risulta aggravato da atti vandalici che hanno determinato la rottura di infissi, asportazione di tubazioni in rame e l’utilizzo di parti della struttura come rifugio provvisorio. Gli effetti del sisma sono evidenti solo su alcune tamponature che sono lievemente lesionate. Ma diverso è il discorso per il corpo centrale circolare. Al momento del sisma era utilizzato come poliambulatorio e quindi funzionante. Attualmente la situazione è di abbandono e anche in questo caso i danni sono derivati più da atti vandalici che dal sisma».
Anche se il terremoto ha fatto dei danni relativi alla strutture portanti sono notevoli le lavorazioni che dovranno essere fatte per renderlo utilizzabile.
Sembrano essere in buone condizioni, invece, i corpi dedicati ai garage che insieme ad altre parti del complesso non hanno risentito degli effetti del sisma. Ma va anche detto che le condizioni di abbandono del terreno di pertinenza, secondo il perito, sono evidenti ed è necessaria un’opera di bonifica. Va precisato che prima del terremoto erano in corso dei lavori finalizzati alla trasformazione dei locali.
Il tecnico estimatore, Domenico Giusti, ha valutato che il valore attuale del complesso immobiliare di via Tancredi da Pentima, sia di 13 milioni di euro. In realtà il valore sarebbe di 21 milioni ma ne vanno tolti 8 milioni per la ricostruzione.
Tuttavia la vendita della struttura ha come base d’asta poco più di cinque milioni. Il termine perentorio per la presentazione delle offerte è previsto per il 15 aprile. La procedura di vendita verrà espletata mediante un’asta che si terrà davanti al notaio chietino Giuseppe Tragnone il 16 aprile alle 12.
Coloro che saranno ammessi all’asta potranno presentare delle offerte palesi con rilanci non inferiori a 50mila euro. Ogni offerta, a pena di inammissibilità, dovrà essere accompagnata da un deposito cauzionale per al 10 per cento del prezzo posto alla base dell’asta.
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