Asl: malattie dell’utero si fa più prevenzione
In quattro anni, dal 2010 al 2013, il numero degli esami (isteroscopie) è triplicato Il professor Carta: si deve anche alla completezza dei servizi di cui disponiamo
L’AQUILA. Ostetricia triplica le prestazioni su prevenzione e malattie dell’utero, sfonda il muro dei 600 esami (isteroscopie) l’anno e impone il proprio “brand”, conquistando utenti in altre regioni. Lo scrive l’ufficio stampa della Asl. In 4 anni, dal 2010 al 2013 – continua – il numero di questi esami, chiamati appunto isteroscopie, è passato da 177 a 614, con un netto aumento di 447. Peraltro il trend dell’attività del reparto, diretto dal professor Gaspare Carta, a giudicare dai dati dell’anno corrente, è destinato a registrare un ulteriore, rimarchevole incremento: da gennaio scorso a oggi sono state praticate 347 isteroscopie, 95 in più del corrispondente periodo dello scorso anno. Ma cos’è l’isteroscopia? Si tratta di un esame che può essere di due tipi: isteroscopia office, compiuta in ambulatorio, interventi di lieve entità (senza anestesia) e isteroscopia resettoscopica dove invece, quando vi sono patologie più impegnative, si ricorre all’anestesia e dunque alla sala operatoria. Anche questo genere di esame, che si effettua in day surgery (si fa tutto in giornata) ha avuto una forte impennata: dalle 40 isteroscopie del 2010 alle 75 del 2013 mentre, per l’anno corrente, già si registra, in questi primi sei mesi, quota 70: un ritmo serrato che farà lievitare di molto, a fine 2014, il bilancio finale. Tra le patologie trattabili ambulatorialmente con l’isteroscopia, del cui servizio è responsabile la professoressa Patrizia Palermo, vanno annoverati polipi dell’endometrio (mucosa che riveste le pareti dell’utero) e piccoli miomi (fibromi); invece, in sala operatoria - tramite uno strumento sottilissimo di pochi millimetri - si interviene per patologie come fibromi e polipi di maggiori dimensioni. Introdotti 4 anni fa, questi due esami endouterini hanno permesso di assicurato un grande lavoro di prevenzione e di cura. All’Aquila tante richieste, lavoro a pieno regime. Alla crescente richiesta di esami, letteralmente piovuta al San Salvatore da aree dell’Abruzzo (Teramo) e Regioni come Lazio (soprattutto Reatino e Frusinate), il servizio diretto dal professor Carta ha risposto con una grande organizzazione, conciliando quantità del lavoro (indicato dalle cifre) e qualità, una delle principali ragioni, quest’ultima, dell’effetto-calamita esercitato dal reparto aquilano fuori regione. «Il ragguardevole aumento del nostro lavoro», dichiara il professor Carta, «non indica necessariamente una maggiore incidenza delle malattie dell’utero. Questo grande afflusso, anche da fuori Abruzzo, esprime da una parte una fiducia personale nella nostra équipe delle donne, basata su conoscenza diretta e riscontro dei risultati, e dall’altro certifica la completezza dei servizi che noi mettiamo a disposizione».