Aspiranti avvocati, l’esame in caserma
Ieri prima prova nella scuola della Finanza che ha anche ospitato i candidati fuori sede.
L’AQUILA. Sono stati circa un migliaio i candidati che hanno sostenuto ieri la prima prova scritta per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nella scuola della Finanza. I giovani, provenienti da tutta la regione, hanno affrontato la prova di civile e oggi ci sarà quella di penale. Il presidente della commissione è l’avvocato Roberto Serafini del foro di Chieti. In 65 si sono ritirati. Contrariamente al solito nessuno dei candidati è stato espulso.
Ma l’aspetto positivo sta nel fatto che gli sforzi per evitare che le prove si svolgeressero altrove hanno avuto un buon esito.
Del resto c’erano state molte proteste da parte dei candidati di fuori provincia che temevano di non potere sostenere le prove in condizioni psicofisiche non adeguate al rango dell’impegno essendo impossibile trovare posti letto in hotel o case private, occupati dagli sfollati.
«Il rischio che queste prove potessero essere svolte altrove per i danni del terremoto», ha commentato il presidente della corte di appello degli Abruzzi, Giovanni Canzio, che ieri insieme ad altri esponenti del mondo forense ha salutato i candidati, «esisteva realmente ma grazie a un lavoro di coordinamento tra gli ordini forensi abruzzesi, prefetto, presidente della Regione, enti, protezione civile e Finanza, «siamo riusciti nel nostro intento. Non era facile».
«Questo è stato possibile», ha aggiunto il magistrato, «grazie alla disponibilità della scuola della Finanza che, sulla scorta dei dati a nostra disposizione, ha permesso ai candidati provenienti dalle sedi più lontane, più di 400, di alloggiare nella struttura. Essi possono fruire di servizi e mensa a costi bassi. In quale altra sede si ha questo trattamento?». Sulla stessa falsariga anche le considerazioni del presidente dell’Ordine distrettuale forense dell’Aquila, Antonello Carbonara.
Insomma un evento che contribuisce a riconfermare il ruolo dell’Aquila come capoluogo di regione e sede degli organi giudiziari più importanti e di grandi appuntamenti collegati come l’esame di abilitazione.
Il presidente della commissione, Roberto Serafini, ha precisato che questi compiti, le cui prove si esauriranno domani, verranno corretti da una commissione allestita presso la corte di appello di Palermo dove gli atti saranno spediti. Chi supererà questi scritti, prova molto difficile visto che le percentuali di promossi è sempre bassa, potrà sostenere gli esami orali che si svolgeranno, all’Aquila. La commissione abruzzese, invece, esaminerà i compiti che sono stati elaborati dai candidati ricadenti del distretto della corte di appello di Salerno.
Si tratta di una prassi stabilita a livello nazionale da alcuni anni dal ministero della giustizia per azzerare qualsiasi ipotesi di correzione dei compiti viziata da ipotetici favoritismi.
Tra i componenti delle varie commissioni esaminatrici ci sono anche tre avvocati aquilani. Si tratta di Maurizio Cora, che è anche vice presidente di commissione, Marco Castellani e Maria Cristina Cervale.
Ma l’aspetto positivo sta nel fatto che gli sforzi per evitare che le prove si svolgeressero altrove hanno avuto un buon esito.
Del resto c’erano state molte proteste da parte dei candidati di fuori provincia che temevano di non potere sostenere le prove in condizioni psicofisiche non adeguate al rango dell’impegno essendo impossibile trovare posti letto in hotel o case private, occupati dagli sfollati.
«Il rischio che queste prove potessero essere svolte altrove per i danni del terremoto», ha commentato il presidente della corte di appello degli Abruzzi, Giovanni Canzio, che ieri insieme ad altri esponenti del mondo forense ha salutato i candidati, «esisteva realmente ma grazie a un lavoro di coordinamento tra gli ordini forensi abruzzesi, prefetto, presidente della Regione, enti, protezione civile e Finanza, «siamo riusciti nel nostro intento. Non era facile».
«Questo è stato possibile», ha aggiunto il magistrato, «grazie alla disponibilità della scuola della Finanza che, sulla scorta dei dati a nostra disposizione, ha permesso ai candidati provenienti dalle sedi più lontane, più di 400, di alloggiare nella struttura. Essi possono fruire di servizi e mensa a costi bassi. In quale altra sede si ha questo trattamento?». Sulla stessa falsariga anche le considerazioni del presidente dell’Ordine distrettuale forense dell’Aquila, Antonello Carbonara.
Insomma un evento che contribuisce a riconfermare il ruolo dell’Aquila come capoluogo di regione e sede degli organi giudiziari più importanti e di grandi appuntamenti collegati come l’esame di abilitazione.
Il presidente della commissione, Roberto Serafini, ha precisato che questi compiti, le cui prove si esauriranno domani, verranno corretti da una commissione allestita presso la corte di appello di Palermo dove gli atti saranno spediti. Chi supererà questi scritti, prova molto difficile visto che le percentuali di promossi è sempre bassa, potrà sostenere gli esami orali che si svolgeranno, all’Aquila. La commissione abruzzese, invece, esaminerà i compiti che sono stati elaborati dai candidati ricadenti del distretto della corte di appello di Salerno.
Si tratta di una prassi stabilita a livello nazionale da alcuni anni dal ministero della giustizia per azzerare qualsiasi ipotesi di correzione dei compiti viziata da ipotetici favoritismi.
Tra i componenti delle varie commissioni esaminatrici ci sono anche tre avvocati aquilani. Si tratta di Maurizio Cora, che è anche vice presidente di commissione, Marco Castellani e Maria Cristina Cervale.