Avezzano: morto "il Maestro" Marcello Ercole, a 94 anni si era salvato dal virus
Pittore di fama internazionale, le sue condizioni sono peggiorate nell'ospedale dell'Aquila dov'era ricoverato da venerdì. Le opere esposte nei musei di Londra, New York, Toronto e Mosca
AVEZZANO. Avezzano perde uno dei suoi più grandi artisti. Nella notte si è spento Marcello Ercole, 94 anni, pittore di fama internazionale che tra le sue amicizie giovanili vantava quella con Pablo Picasso. Ancora oggi alcune sue opere sono esposte nei musei di Londra, New York, Toronto e Mosca. Il Maestro, come lo chiamavano tutti, è venuto a mancare nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dov'era ricoverato da venerdì.
Solo una settimana fa Ercole, e la moglie Wanda Polino di 90 anni, erano guariti dal coronavirus dopo una degenza durata quasi due mesi nel reparto di Malattie infettive nell’ospedale del capoluogo. Il maestro si era ripreso perfettamente ed era tornato nella sua casa di via Garibaldi ad Avezzano, poi le sue condizioni di salute sono precipitate.
Originario di Luco dei Marsi, muove i suoi primi passi da artista tra Parigi, Berna e Roma frequentando negli anni Cinquanta gli studi di via Margutta e di Villa Strohlfern dove operavano pittori e scultori tra i più in voga del dopoguerra come Omiccioli, Levi, Peikov, Conte, Montanarini, Ceracchini, Sarra, Vangelli e Avenali. Nel ’59 il critico d’arte Giuseppe Sciortino gli allestisce la prima personale a Roma nella galleria Il Vantaggio. Mentre l’anno successivo espone prima a Bari e poi Gorizia. Nell’ambito degli incontri con gli artisti promossi dalla Cancelleria Vaticana, nel 1979 conosce monsignor Giovanni Fallani che gli commissionerà alcuni lavori a tema religioso, tra i quali le due Pale per la Chiesa di Santa Marcella in Roma. Partecipa a mostre di gruppo a New York, Mosca, Leningrado, Toronto, Montreal, Kofu e Jamanaki. Intanto, per incarico del Parroco di Luco dei Marsi, lavora alle volte della Cappella settecentesca della Chiesa di San Giovanni Battista. Cicli pittorici e disegni ispirati a San Francesco vengono esposti in occasione del centenario della nascita del Santo in Assisi. Mentre nel giugno dell’85 è presente con tre acqueforti alla mostra dantesca al Braccio di Carlo Magno in Vaticano e l’anno seguente alla Triennale d’Arte Sacra di Celano.
Al momento non è stata è nota la data dei funerali. Lascia la moglie Wanda e le figlie Tiziana e Simonetta.
Federica Di Marzio
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