Bambini in pericolo, progetto di recupero
Iniziativa sociale del Comune di Avezzano a tutela dei minori che rischiano l’affidamento in strutture
AVEZZANO. Con l’insediamento del gruppo territoriale del Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione (Pippi) è ufficialmente partita l’iniziativa in ambito sociale del Comune di Avezzano rivolta ai minori e alle loro famiglie. L’intervento, collegato a quelli del Pnrr per il sociale, ha come obiettivo «azioni di prevenzione» e, nelle situazioni più critiche, «di recupero dei bambini istituzionalizzati», ovvero quelli che rischiano di essere affidati a delle strutture quando esperti e autorità preposte ritengono non più adatto o dannoso il contesto familiare. Il gruppo territoriale, che si è insediato dopo un incontro nella sala De Nicola in municipio, è costituito dal referente territoriale del progetto Pippi, dai coach del programma, dai rappresentanti del Tribunale per i minorenni dell’Aquila e del tribunale di Avezzano, dai servizi della Asl, dal Centro per l’impiego, da enti del Terzo settore e dalle scuole, a partire dai nidi fino agli istituti comprensivi. Il programma persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette negligenti al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo. L’esperienza propone linee d’azione innovative nel campo del sostegno alla genitorialità vulnerabile per rispondere ai bisogni della cittadinanza e spezzare il circolo dello svantaggio sociale. L’intervento si articola in quattro fasi. Le famiglie con figli a rischio di negligenza sono di invitate a partecipare al programma Pippi. Qualora accettino segue una seconda fase di valutazione e progettazione. La terza fase si incentra nella realizzazione del programma attraverso interventi di educativa domiciliare per rafforzare le relazioni genitori-figli e migliorare lo sviluppo dei bambini; partecipazione a gruppi di genitori e di bambini per lo svolgimento di attività di sostegno alla genitorialità; collaborazione tra scuole, famiglie e servizi sociali; la presenza di famiglie d’appoggio che offrono un aiuto e sostegno concreto alla famiglia target. La durata del programma per ogni famiglia partecipante è di un periodo di 18 mesi. La quarta fase è di valutazione ex-post.