Barista annega in un canale del Fucino

Auto in acqua dopo l’incidente all’incrocio, vittima un giovane di Pescina che lavorava ad Avezzano. Si salva l’amico
CELANO. È morto annegato, intrappolato nell’auto finita in un canale del Fucino. Nell’ennesima tragedia che si è consumata fra i campi della piana ha perso la vita Giuseppe Asci, 37 anni, originario di Venere, frazione di Pescina. Per tutti Peppe. Un ragazzo cordiale, dai modi gentili, che lavorava come barista alla Conca d’Oro in via Garibaldi ad Avezzano. E che viveva in città ormai da anni. La sua vettura, una Opel Corsa, è finita in acqua dopo lo schianto all'incrocio di Borgo Ottomila, a Celano. Il suo amico, Ettore Tacconella, 25 anni, di Avezzano, è salvo per miracolo. È riuscito a uscire dall'abitacolo mentre l'auto sprofondava nell’acqua e nel fango. Destino diverso per il barista. Il conducente della berlina, A.P., 54 anni, di Lanciano, è rimasto ferito in modo serio.
L'INCIDENTE. L'auto sulla quale viaggiavano il barista e il suo amico tornava verso Avezzano. Peppe era andato a trovare i genitori a Venere. Erano quasi le 18 quando si è consumato il dramma. L’Opel Corsa con i due giovani a bordo si è scontrata con una Lexus proprio all'incrocio tra la Marruviana e Strada 36. L'impatto è stato violento e la Opel è stata sbalzata fuori strada ed è precipitata nel canale d'irrigazione che costeggia la Provinciale. Sono stati momenti concitati e drammatici.
I SOCCORSI. I primi a prestare soccorso sono stati alcuni automobilisti che hanno cercato di aiutare il barista e l’amico. Quest’ultimo si è messo in salvo. Per Peppe Asci non c’è stato niente da fare. È rimasto intrappolato nell’abitacolo ed è morto annegato. Sul posto sono intervenuti il 118 Pescina e la Misericordia di San Benedetto dei Marsi. Tacconella e il conducente della Lexus sono stati trasportati all’ospedale di Avezzano e sottoposti ad accertamenti. Le loro condizioni sono gravi ma non sarebbero in pericolo di vita. I rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della stazione di Celano, coordinati dal maresciallo Pietro Finanza. La Procura ha aperto un’inchiesta.
LA PROTESTA. Le fasi di recupero dell'auto sono state molto articolate e complesse. Sul posto è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Avezzano. Che hanno recuperato l'auto e liberato la carreggiata per evitare il blocco della circolazione. Decine di curiosi si sono fermate lungo la strada del Fucino per assistere alle operazioni di soccorso. Alcune persone, tra cui anche conoscenti della vittima, hanno protestato e inveito contro i politici per denunciare la carenza di barriere di protezione o di guard-rail che potrebbero evitare alle auto di finire nei canali del Fucino. Soprattutto in un punto dove le vittime sono state numerose e continuano ad essere tante.
L’INCROCIO MALEDETTO. Per capire quanto sia terribile l'incrocio di Borgo Ottomila basta guardare a un angolo della strada, sul margine erboso adornato di fiori in onore di una Madonnina, il cippo con le foto di due donne, morte nel 1977 a causa di un incidente stradale. Da allora nulla è cambiato e quelle lapidi ricordano ancora il triste destino che accomuna tutte quelle persone che lì hanno lasciato in un istante la vita, i loro ricordi terreni, gli affetti e le speranze. Una sorte toccata anche al barista.
Pietro Guida
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