Depositata in tribunale la consulenza sull’opera delle Ferrovie. Dubbi sulla stabilità dei tralicci
Bocciato l’elettrodotto
Il perito del tribunale: «Mancano le autorizzazioni»
AVEZZANO. «L’iter approvativo per la realizzazione dell’elettrodotto non è stato completato, mancando l’autorizzazione della Provincia e la verifica strutturale dei tralicci e dei loro basamenti, essendo l’area di intervento ricompresa in zona sismica di 1ª categoria». E’ l’ingegner Donato Di Biase, consulente tecnico del giudice Paolo Spaziani, a bocciare con la sua perizia l’opera delle Ferrovie.
All’ingegner Donato Di Biase, che il 16 giugno aveva prestato il giuramento di rito, era stato assegnato un quesito ben preciso: ovvero stabilire se l’elettrodotto in corso di realizzazione nel tratto posto in prossimità delle abitazioni dei 52 residenti ricorrenti - e assistiti dagli avvocati avezzanesi Simone e Sabatini - «rispetti le previsioni della legge 36/01 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri contenente la fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 hertz) generati dagli elettrodotti». Il quesito venne anche integrato da un altro punto: «Specificare, nel caso in cui il tracciato in corso di realizzazione non rispetti i parametri indicati nella citata normativa, eventuali soluzioni alternative». L’ingegner Di Biase aveva tempo fino al 14 gennaio prossimo per depositare la perizia in tribunale, ma ha concluso prima il suo lavoro. E venerdì scorso è arrivato, per i residenti di Scalzagallo, il regalo di Natale.
Dopo aver rilevato che non risulta alcun elaborato tecnico riguardante il calcolo strutturale dei tralicci e del loro incastro al piede, il consulente sottolinea nella perizia come «l’elettrodoto in costruzione, pur inserito nella fascia di rispetto ferroviaria, interessa quartieri della città ormai edificati e urbanizzati, generando un notevole impatto anche ambientale, in contrasto sia con il regolamento edilizio del Comune di Avezzano sia con gli obiettivi di qualità individuati dalle leggi nazionali e promulgate con finalità di assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento secondo le migliori tecnologie disponibili».
La risposta al quesito posto dal giudice sulle «eventuali soluzioni alternative» viene dunque indicato nelle pagine 17 e 18 della perizia, dove si richiama all’uso delle migliori tecnologie disponibili: l’interramento dei cavi.
Ora toccherà al giudice dare concretezza alle indicazioni del perito, ma prima della decisione del tribunale i lavori di inserimento dei cavi aerei rischiano di andare avanti. E ai residenti del quartiere Scalzagallo non resta che continuare a ostacolare i lavori e sperare nel maltempo.
All’ingegner Donato Di Biase, che il 16 giugno aveva prestato il giuramento di rito, era stato assegnato un quesito ben preciso: ovvero stabilire se l’elettrodotto in corso di realizzazione nel tratto posto in prossimità delle abitazioni dei 52 residenti ricorrenti - e assistiti dagli avvocati avezzanesi Simone e Sabatini - «rispetti le previsioni della legge 36/01 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri contenente la fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 hertz) generati dagli elettrodotti». Il quesito venne anche integrato da un altro punto: «Specificare, nel caso in cui il tracciato in corso di realizzazione non rispetti i parametri indicati nella citata normativa, eventuali soluzioni alternative». L’ingegner Di Biase aveva tempo fino al 14 gennaio prossimo per depositare la perizia in tribunale, ma ha concluso prima il suo lavoro. E venerdì scorso è arrivato, per i residenti di Scalzagallo, il regalo di Natale.
Dopo aver rilevato che non risulta alcun elaborato tecnico riguardante il calcolo strutturale dei tralicci e del loro incastro al piede, il consulente sottolinea nella perizia come «l’elettrodoto in costruzione, pur inserito nella fascia di rispetto ferroviaria, interessa quartieri della città ormai edificati e urbanizzati, generando un notevole impatto anche ambientale, in contrasto sia con il regolamento edilizio del Comune di Avezzano sia con gli obiettivi di qualità individuati dalle leggi nazionali e promulgate con finalità di assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento secondo le migliori tecnologie disponibili».
La risposta al quesito posto dal giudice sulle «eventuali soluzioni alternative» viene dunque indicato nelle pagine 17 e 18 della perizia, dove si richiama all’uso delle migliori tecnologie disponibili: l’interramento dei cavi.
Ora toccherà al giudice dare concretezza alle indicazioni del perito, ma prima della decisione del tribunale i lavori di inserimento dei cavi aerei rischiano di andare avanti. E ai residenti del quartiere Scalzagallo non resta che continuare a ostacolare i lavori e sperare nel maltempo.