PESCASSEROLI

Cacciatori di profumi nel Parco d’Abruzzo 

I “nasi” più esperti d’Italia s’incontrano per andare alla ricerca di essenze naturali

PESCASSEROLI. Domenica scorsa 20 titolari delle maggiori profumerie artistiche italiane si sono date appuntamento a Pescasseroli alla scoperta delle fragranze naturali offerte dal Parco nazionale d’Abruzzo. I “nasi” più esperti d’Italia sono andati a scovare essenze naturali di specie autoctone di fiori e piante tipiche dell’area protetta, in omaggio a “Parco 1923”, la fragranza creata da Luca Maffei.

È stato proprio lui l’ospite d’onore della due giorni organizzata dal Pnalm, assieme alle case profumiere artigianali del Paese. Daniela D’Amico, responsabile promozione dell’ente ha introdotto la visita degli ospiti all’interno del centro visite. A seguire, il vicepresidente Augusto Barile e il presidente della Comunità del Parco Antonio Di Santo hanno ripercorso la storia dell’ente, che si appresta a festeggiare il centenario. La giornata è poi proseguita con una visita nell’iconico flagship store (negozio) di Parco1923 a Pescasseroli, dove i valori del brand prendono vita. L’apice dell’esperienza olfattiva gli ospiti l’hanno vissuta il giorno dopo con una lunga passeggiata alle pendici di Coppo del Principe, foresta vetusta patrimonio dell’Unesco. La responsabile scientifica del Parco, Cinzia Sulli, ha descritto le caratteristiche e la storia della flora dell’area protetta e nello specifico delle piante che compongono l’anima del profumo. Gli ospiti sono stati coinvolti nella creazione estemporanea del profumo attraverso estratti delle varie piante.

La fragranza di Parco1923 è data dalla piramide olfattiva unica che racchiude un mix di piante, che crescono per la maggior parte all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il cuore del profumo è composto dal misterioso maggiociondolo, letale per gli uomini e benefico per gli animali, dall’essenza delle bacche di ginepro addolcita dall’inebriante caprifoglio che si sposa con l’intensità della ginestra odorosa. E ancora gli effetti benefici dell’angelica selvatica, impreziositi dal rarissimo giaggiolo e dagli effetti terapeutici del muschio. Il fondo non poteva che essere di faggio, albero che popola il 60% dei boschi del territorio. Il profumo sancisce il legame con il Parco devolvendo alla conservazione della flora 1 euro per ogni confezione venduta. (f.p.)
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