Carsoli

Carne alla brace cotta con i bancali: “Quel legno inquina”. Sequestrati 170 chili di alimenti

9 Febbraio 2025

Parti pericolose perché realizzate con segatura tenuta insieme da agenti chimici. Bistecche e salumi senza tracciabilità. La Asl valuterà la chiusura

CARSOLI. Blitz congiunto dei Nas di Pescara e dei carabinieri della stazione di Carsoli in un ristorante della Piana del Cavaliere che ha portato al sequestro di 170 chili di alimenti, risultati sprovvisti delle etichette di tracciamento. Durante l’ispezione i militari hanno inoltre accertato pratiche di cottura illecite. I titolari bruciavano pallet inquinante (bancale) per alimentare la brace. Sono scattate sanzioni amministrative per circa 3.500 euro e una segnalazione alla Asl 1, che a stretto giro deciderà dell’eventuale chiusura dell’attività.

I primi sospetti a inizio febbraio, quando i carabinieri di Carsoli, durante un servizio di pattugliamento del territorio, hanno notato un contesto anomalo a ridosso dei locali dell’attività di ristorazione. All’esterno, ammassati sotto una tettoia, diversi pallet in corso di deterioramento. Poco distante una piccola baracca, all’interno della quale si intravedevano alcuni grossi frigoriferi in funzione. A quel punto i militari hanno fatto richiesta di intervento ai colleghi del Nas (Nuclei antisofisticazioni e sanità dell’Arma) di Pescara, che la mattina del 5 febbraio scorso, in sinergia con il personale locale, si sono recati sul posto per un’ispezione.

Stando a quanto ricostruito, i pallet erano stati acquistati a costo zero, o quasi, poiché in disuso in ragione dell’usura. Venivano regolarmente bruciati per cuocere la carne, mettendo a rischio la salute dei consumatori. In particolare venivano dati alle fiamme anche gli zoccoletti, o tappi, elementi di unione tra le traverse del bancale e le tavole inferiori, realizzati con segatura compressa, tenuta insieme da agenti chimici, come collanti.

L’ispezione della struttura esterna ha portato al controllo di alcuni frigoriferi utilizzati per la conservazione degli alimenti. Le riserve di bistecche sono risultate sprovviste di tracciabilità, impedendo di risalire alla filiera alimentare e alle date di congelamento. Stessa cosa per i formaggi ed i salumi.

Fin qui solo sanzioni amministrative per i titolari, italiani originari di fuori regione, per un valore complessivo pari a 3.500 euro. Sequestrati 170 chili di alimenti, perlopiù carni. Gli uomini dell’Arma hanno inoltre inviato immediata segnalazione ai competenti uffici della Asl 1, che entro pochi giorni dovranno stabilire se e come intervenire rispetto all’attività. Gli sforzi degli inquirenti si concentrano ora sui requisiti specifici della baracca esterna in cui venivano conservati gli alimenti.

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