Case, aperti undici cantieri
Operai al lavoro la domenica. La mappa dei siti.
L’AQUILA. Al lavoro giorno e notte, domenica compresa. Il tunisino Habib, i foggiani Giuseppe e Umberto e tutti gli altri dell’esercito del progetto Case non si fermano un attimo. E così la mappa dei siti comincia a prendere forma. I lavori non sono partiti in tutti i cantieri (11 quelli aperti) ma sono iniziati in quelli più grandi dove Berlusconi conta di trasferire i primi 4mila sfollati a metà settembre.
DOMENICA IN CANTIERE. Per i forzati dei cantieri delle case antisismiche non esistono giornate festive. Alle 10 di una domenica come tutte le altre, solo un po’ più fresca dopo la pioggia di sabato mattina, da Bazzano a Cese di Preturo, da Sassa Nsi a Sant’Antonio è tutto un viavai di caschetti gialli. Gabbie di ferro, gettate di cemento, pareti montate, ruspe che scavano. Uomini e mezzi al lavoro nel «cantiere più grande del mondo», per dirla con il premier. A Bazzano e a Cese, dove governo e Protezione civile hanno scelto di concentrare tutte le loro attenzioni perché sono, da soli, i due siti che rappresentano un quarto del totale del progetto (i 12mila-14mila sfollati ai quali saranno destinate le abitazioni), manca davvero poco alle bandiere sul tetto. Sarà Berlusconi a tornare per issarle. L’ha già detto agli operai. «Aspettatemi, non fate niente senza di me».
Il conto alla rovescia per la consegna delle abitazioni è già cominciato. Nei prossimi giorni dovrebbero entrare nel vivo anche gli altri 9 cantieri. Nel frattempo la mappa ha subìto delle modifiche. Sono state scartate zone inizialmente ritenute idonee per i nuovi insediamenti (tra queste San Giacomo, Roio Piano, Paganica Nord, Monticchio, Pianola e Assergi) e sono stati inseriti altri siti tra i quali Roio Poggio, Roio 2, Assergi 2 (ex Cogefar), Paganica 2, Gignano, Coppito 2 e Coppito 3. Nei 20 siti (alcuni dei quali sono scorporati ma di fatto vengono conteggiati insieme) sono complessivamente 4500 le case antisismiche previste, ripartite in 150 edifici, 30 lotti costituiti da 5 edifici ciascuno, con 25-30 appartamenti per ogni edificio. Le ditte hanno 80 giorni di tempo dalla consegna delle piastre antisismiche per consegnare le case chiavi in mano. L’operazione costa 330 milioni di euro. Le consegne dovrebbero avvenire tra metà settembre e novembre.
A CHE PUNTO SIAMO. È vero, come lamentano i cittadini, che non tutti i cantieri sono partiti. Tuttavia la Protezione civile conferma che sono cominciati i lavori a 93 edifici su un totale di 150. E a Bazzano e Cese di Preturo, dove le ditte stanno facendo a gara per chi finisce prima, andranno 3300 sfollati, pari appunto a circa un quarto del totale. «Gli altri insediamenti», spiegano i tecnici della Protezione civile, «sono più piccoli e verranno avviati a scaglioni fino al completamento dei numeri previsti».
DOMENICA IN CANTIERE. Per i forzati dei cantieri delle case antisismiche non esistono giornate festive. Alle 10 di una domenica come tutte le altre, solo un po’ più fresca dopo la pioggia di sabato mattina, da Bazzano a Cese di Preturo, da Sassa Nsi a Sant’Antonio è tutto un viavai di caschetti gialli. Gabbie di ferro, gettate di cemento, pareti montate, ruspe che scavano. Uomini e mezzi al lavoro nel «cantiere più grande del mondo», per dirla con il premier. A Bazzano e a Cese, dove governo e Protezione civile hanno scelto di concentrare tutte le loro attenzioni perché sono, da soli, i due siti che rappresentano un quarto del totale del progetto (i 12mila-14mila sfollati ai quali saranno destinate le abitazioni), manca davvero poco alle bandiere sul tetto. Sarà Berlusconi a tornare per issarle. L’ha già detto agli operai. «Aspettatemi, non fate niente senza di me».
Il conto alla rovescia per la consegna delle abitazioni è già cominciato. Nei prossimi giorni dovrebbero entrare nel vivo anche gli altri 9 cantieri. Nel frattempo la mappa ha subìto delle modifiche. Sono state scartate zone inizialmente ritenute idonee per i nuovi insediamenti (tra queste San Giacomo, Roio Piano, Paganica Nord, Monticchio, Pianola e Assergi) e sono stati inseriti altri siti tra i quali Roio Poggio, Roio 2, Assergi 2 (ex Cogefar), Paganica 2, Gignano, Coppito 2 e Coppito 3. Nei 20 siti (alcuni dei quali sono scorporati ma di fatto vengono conteggiati insieme) sono complessivamente 4500 le case antisismiche previste, ripartite in 150 edifici, 30 lotti costituiti da 5 edifici ciascuno, con 25-30 appartamenti per ogni edificio. Le ditte hanno 80 giorni di tempo dalla consegna delle piastre antisismiche per consegnare le case chiavi in mano. L’operazione costa 330 milioni di euro. Le consegne dovrebbero avvenire tra metà settembre e novembre.
A CHE PUNTO SIAMO. È vero, come lamentano i cittadini, che non tutti i cantieri sono partiti. Tuttavia la Protezione civile conferma che sono cominciati i lavori a 93 edifici su un totale di 150. E a Bazzano e Cese di Preturo, dove le ditte stanno facendo a gara per chi finisce prima, andranno 3300 sfollati, pari appunto a circa un quarto del totale. «Gli altri insediamenti», spiegano i tecnici della Protezione civile, «sono più piccoli e verranno avviati a scaglioni fino al completamento dei numeri previsti».