Attilio Frasca

SAN VINCENZO VALLE ROVETO

Catturato un omicida evaso dal carcere pescarese

Doveva rientrare in cella dopo un permesso premio per far visita ai genitori, per due giorni ha fatto perdere le sue tracce

SAN VINCENZO VALLE ROVETO. Condannato per omicidio, non rientra nel carcere di Pescara dopo un permesso. Così scatta la caccia all’uomo in Valle Roveto e viene catturato dopo due giorni di latitanza.

Attilio Frasca, 51 anni, è stato ritrovato dai carabinieri mentre girovagava per Roccavivi, frazione di San Vincenzo Valle Roveto. L’uomo sta scontando una condanna a 26 anni di carcere per aver ucciso un amico a colpi d’ascia, colpevole quest’ultimo di un complimento di troppo alla fidanzata di un suo cugino durante una festa privata.

I fatti sono avvenuti nel 2005 a Roma. L’uomo è rinchiuso nel carcere San Donato di Pescara. Nei giorni scorsi stava usufruendo di un permesso a casa dei genitori che abitano a Roccavivi. Tuttavia, due giorni fa Frasca non si è ripresentato in carcere, facendo così scattare la mobilitazione delle forze dell’ordine.

Sono stati i carabinieri di Balsorano, guidati dal luogotenente Giovanni Santabarbara, a occuparsi delle ricerche ritrovandolo mentre vagava, apparentemente senza meta, per il paese. Dopo il ritrovamento il 51enne è stato subito preso e riportato in carcere. Dovrà spiegare i motivi del suo mancato rientro.

L'omicio è avvenuto in un appartamento di Tor de’ Cenci. La vittima è il 25enne Roberto Nardi. Un finale di sangue dopo una discussione nata durante una festicciola in via Scipione Franchetti: secondo la ricostruzione dei carabinieri, Nardi è stato prima finito con sei o sette colpi che gli avevano frantumato il cranio e poi nascosto nel cortile sotto ad alcuni sacchi neri.

La stessa sera il padre di Frasca si era sentito male, il figlio non si era presentato all’ospedale facendo preoccupare i parenti. I familiari, pensando che anche l’uomo potesse essere stato colto da un malore (all’epoca faceva uso di stupefacenti) avevano deciso di chiamare i carabinieri che, una volta in casa, scoprono il brutale delitto.

Prima a Rebibbia, poi a Viterbo e infine a Pescara. Fino all’altro giorno Frasca era ritenuto un detenuto modello. Dal 2015, con l’associazione “Voci di dentro”, ha collaborato al progetto La Città: insieme ad altri detenuti e numerosi volontari ha iniziato a ristrutturare un’ampia area del carcere di Pescara, che ora ha la sua piazzetta, le sue strade, le sue scuole, la biblioteca, la sartoria e un laboratorio teatrale che, sotto la guida dei registi Ariele Vincenti e Fabio Masi, ha messo in scena lo spettacolo “Dalle sbarre alle stelle ispirato” proprio alla storia di Attilio Frasca. (r.rs.)