L'AQUILA
"Cento migranti pericolosi": la polizia li mette sotto vigilanza
I provvedimenti dopo la faida finita a coltellate: sono schedati, divieti in arrivo per alcuni. Pattuglie fisse al parco del Castello: quattro giovani fermati per spaccio dopo un inseguimento
L'AQUILA. La questura mette sotto stretta vigilanza 100 soggetti ritenuti socialmente pericolosi. Una risposta decisa che arriva all’indomani del nuovo, grave episodio di violenza al parco del Castello. I cento verranno monitorati quotidianamente dalle volanti della questura, dirette dal commissario Francesco D’Antonio. Si tratta di tunisini, egiziani, etiopi, marocchini. E hanno tutti un volto e un nome, sono per la maggior parte minorenni e sono ospiti nelle case di accoglienza per stranieri non accompagnati. Da mesi si dividono e contendono la piazza di spaccio del capoluogo, spostandosi dalla Villa comunale al parco del Castello, dal Parco del Sole fino al terminal dei bus di Collemaggio, girando spesso armati di coltelli, bastoni e altri strumenti atti a offendere. Ma non è la sola risposta che il questore dell’Aquila, Enrico De Simone, sta mettendo in campo per ripristinare la legalità nelle zone in questione. Sono in arrivo infatti nuove misure di prevenzione e controlli serrati nelle comunità di accoglienza.
TRE DIVIETI URBANI. I protagonisti degli ultimi gravi episodi di violenza potrebbero essere presto raggiunti da Dacur, divieto d’accesso alle aree urbane: una misura di prevenzione personale emessa dal questore nei confronti di chi si è reso responsabile di ripetute violazione alle norme che tutelano la sicurezza e il decoro urbano. Il provvedimento amministrativo potrebbe proprio riguardare tre soggetti, protagonisti delle ultime due violente aggressioni.
MINORI FERMATI PER SPACCIO. Nel pomeriggio di ieri la squadra Volante ha intensificato i controlli antidroga nella zona del parco del Castello. I poliziotti, verso le 16,30, dopo un inseguimento hanno fermato per spaccio e portato in questura due minorenni e due maggiorenni: sono stati trovati con involucri in cellophane contenenti hascisc, materiale da confezionamento, denaro contante e un monopattino di dubbia provenienza. Tutto sequestrato. Le volanti e le pattuglie dei carabinieri, che resteranno ora in pianta stabile nella zona, hanno provveduto a controllare l’area per verificare l’eventuale occultamento di altra sostanza stupefacente e anche per cercare eventuali nascondigli di lame e oggetti impropri.
LE STRUTTURE PER MINORI. Saranno intensificati i controlli nelle strutture che accolgono i minorenni stranieri non accompagnati presenti all’Aquila. Controlli che si rendono necessari per accertare le condizioni di vita e il benessere dei ragazzi all’interno delle comunità ospitanti, il funzionamento delle strutture, la qualità dell’accoglienza, la dotazione e le competenze del personale, oltre alla validità del progetto educativo. I primi scontri possono iniziare infatti proprio all’interno delle case di accoglienza che dovrebbero comunicare i soggetti ritenuti pericolosi all’autorità giudiziaria. I soggetti coinvolti nell’ultima aggressione al parco del Castello sono tutti ospiti della stessa comunità.
«NESSUNA RIVALITà TRA ETNIE». Quanto accade non riguarda la rivalità tra etnie secondo il questore De Simone. «Questa forma di associazionismo tra etnie non lo abbiamo riscontrato», sottolinea il questore, «abbiamo riscontrato soggetti particolarmente problematici che singolarmente si sono scontrati anche per motivazioni futili. Anche perché la velocità con cui si spostano da una casa famiglia all’altra gli impedisce di creare legami, e forse è anche questa la criticità; sono soggetti che non riescono a integrarsi con il luogo dove vivono e con la parte positiva della società aquilana, con il mondo del lavoro, dello sport e dell’associazionismo».
I NUMERI. Sono 140 i minori nelle 7 strutture di accoglienza nel territorio aquilano, di cui 75 presi in carico direttamente e altri 65 che provengono da altri comuni. Un numero in continua crescita.