felice marinucci

«Chiudo la triennale poi faccio le valigie»

L’AQUILA. Felice Marinucci ha 24 anni e frequenta la facoltà di Ingegneria dell’Aquila. È nato ad Avezzano, dove è rimasto per gli studi fino alle scuole superiori. Poi ha preso la decisione di...

L’AQUILA. Felice Marinucci ha 24 anni e frequenta la facoltà di Ingegneria dell’Aquila. È nato ad Avezzano, dove è rimasto per gli studi fino alle scuole superiori. Poi ha preso la decisione di trasferirsi nel capoluogo e di affittare casa per proseguire il percorso di formazione. È ormai a un passo dalla laurea triennale. Dopo le scosse del 18 gennaio, tuttavia, sta valutando l’ipotesi di trasferirsi per la specialistica in un’altra città, magari in un Politecnico del Nord. «Abbiamo avuto molta paura lo scorso 18 gennaio», racconta. «Ci è tornato subito in mente quello che è accaduto nel 2009. Qui c’è la nostra Università, ma restare è diventato difficile, nonostante tutte le rassicurazioni sulle strutture. Per quanto mi riguarda, subito dopo gli ultimi terremoti, ho deciso di tornare ad Avezzano, poiché non mi sentivo sereno. Mi rendo conto che per me questo discorso è piuttosto facile, poiché la mia città è a pochi chilometri, ma non lo è per chi ha la propria famiglia e la propria abitazione più lontano».

Sono proprio questi gli studenti che negli ultimi giorni stanno se restare o lasciare. «Il rischio è che quella dell’Aquila diventi un’Università solo di abruzzesi e che perda gli iscritti da fuori regione, che attualmente sono ancora numerosi, soprattutto dal Sud Italia», continua Felice. «La chiusura dell’Ateneo a seguito delle ultime scosse, d’altronde, ci ha creato non pochi problemi a livello di gestione degli esami e degli appelli. Sappiamo che la qualità degli studi qui è molto alta, ma i servizi a volte sono scadenti. Anche questo porta a prendere la decisione di andare via. D’altra parte l’allarmismo continuo non aiuta. Spesso non si riesce a stare sereni, nonostante si cerchi di razionalizzare la paura». (m.c.)

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