Cialente: spazio al valore religioso
Il sindaco invita la città ad evitare polemiche sul corteo della Bolla
L’AQUILA. A poco più di un mese dalla 720ª Perdonanza Celestiniana divampa la polemica, tutta aquilana, tra conservatori e innovatori dell’evento religioso che diventerà nel 2015 patrimonio immateriale dell’Unesco. La spaccatura tra i componenti del comitato verte sulla ricerca di una più fedele ricostruzione filologica e, stando anche ad alcune novità dell’anno passato, ciò che già scricchiolava si è definitivamente rotto. L’intento del comitato Perdonanza è quello di avvicinarsi al significato più profondo e le dimissioni rassegnate alcuni giorni fa da Pietro Piccirilli e Giovanna Di Matteo – in disaccordo con la scelta di eliminare le figure della dama e del giovin signore dal corteo – hanno acceso il dibattito. Il sindaco Massimo Cialente parla di «polemiche sterili. Sinceramente mi auguro», dice, «che anche in vista della riunione che si terrà in settimana si trovi un punto di incontro. Credo che questa città dovrebbe fare un vero e proprio salto culturale». Per il sindaco «va ritrovato il senso religioso della Perdonanza. L’Unesco valorizzerà in primis il grande dono che Celestino V ha fatto alla città sulla base di un disegno politico dell’epoca. Verrà, inoltre, riconosciuta la tutela di una tradizione popolare che una comunità conserva nel tempo e che assurge a tutta l’umanità. Ciò che viene salvaguardata è la celebrazione del rito particolare legato alla figura di Celestino V. Il tutto, tenendo conto però, della storia. Il corteo va ricostruito nel suo rigore e nel suo significato spirituale. Ecco il perché del Comitato scientifico».
Alessia Lombardo
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