Comune, il consiglio approva il Piano sociale
Giovani, famiglie in difficoltà economiche e anziani sono le priorità
L’AQUILA. Il consiglio comunale, riunito ieri mattina in seduta straordinaria, per la prima volta dopo la riunione di insediamento e di convalida degli eletti, ha approvato la surroga del consigliere dimissionario Angelo De Nicola (L’Aquila città unita) e ha convalidato l’eleggibilità del consigliere Emanuele Imprudente (Italia di mezzo) e del consigliere straniero Vide Roland. Come primo atto di “governo”, l’assemblea ha approvato all’unanimità il Piano di zona dei servizi sociali 2007-2009. «Una delibera che doveva essere fatta a maggio, ma che la precedente amministrazione non ha fatto», ha sottolineato il sindaco, Massimo Cialente.
Il primo cittadino ha precisato che «non erano stati approvati neppure i programmi Fers e L’Aquila rischiava di rimanere esclusa perché non c’erano le domande». Il Piano dei servizi sociali prevede l’attuazione di un sistema locale di intervento, fondato su servizi e prestazioni sociali e assistenziali. È prevista la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni sociali, di famiglie e di tutela degli utenti. Di concerto con la Asl verrà realizzata la piena integrazione tra i Servizi sociali comunali e quelli sanitari della Asl. Il campo di intervento riguarda l’assistenza domiciliare agli anziani, ai disabili e ai soggetti affetti da malattie invalidanti, l’attivazione di un punto unico di alla rete (Pua), percorsi di coprogettazione sociosanitari, raccordo con strutture quali il centro Smile della Asl-Dipartimento di salute mentale, per la prevenzione del disagio giovanile, e il servizio Centro socio-psico educativo integrato per la disabilità e la famiglia, percorsi per la prevenzione di dipendenze da alcol e droghe e una équipe che si occupi di famiglie a rischio con minori.
Sono state individuate 4 aree di intervento: 1) area disabilità, per la vita del soggetto disabile, alla promozione di interventi edilizi volti a eliminare le barriere architettoniche, all’inserimento lavorativo e alla realizzazione di strutture sociosanitarie residenziali diurne e notturne; 2) l’area infanzia adolescenza, che prevede l’abbattimento delle liste d’attesa per asili nido, supporti alle giovani coppie; 3) area giovani, con l’attivazione di servizi a “protagonismo giovanile”, curando i luoghi di aggregazione; 4) area povertà, con monitoraggio delle nuove povertà e l’integrazione degli immigrati.
Il primo cittadino ha precisato che «non erano stati approvati neppure i programmi Fers e L’Aquila rischiava di rimanere esclusa perché non c’erano le domande». Il Piano dei servizi sociali prevede l’attuazione di un sistema locale di intervento, fondato su servizi e prestazioni sociali e assistenziali. È prevista la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni sociali, di famiglie e di tutela degli utenti. Di concerto con la Asl verrà realizzata la piena integrazione tra i Servizi sociali comunali e quelli sanitari della Asl. Il campo di intervento riguarda l’assistenza domiciliare agli anziani, ai disabili e ai soggetti affetti da malattie invalidanti, l’attivazione di un punto unico di alla rete (Pua), percorsi di coprogettazione sociosanitari, raccordo con strutture quali il centro Smile della Asl-Dipartimento di salute mentale, per la prevenzione del disagio giovanile, e il servizio Centro socio-psico educativo integrato per la disabilità e la famiglia, percorsi per la prevenzione di dipendenze da alcol e droghe e una équipe che si occupi di famiglie a rischio con minori.
Sono state individuate 4 aree di intervento: 1) area disabilità, per la vita del soggetto disabile, alla promozione di interventi edilizi volti a eliminare le barriere architettoniche, all’inserimento lavorativo e alla realizzazione di strutture sociosanitarie residenziali diurne e notturne; 2) l’area infanzia adolescenza, che prevede l’abbattimento delle liste d’attesa per asili nido, supporti alle giovani coppie; 3) area giovani, con l’attivazione di servizi a “protagonismo giovanile”, curando i luoghi di aggregazione; 4) area povertà, con monitoraggio delle nuove povertà e l’integrazione degli immigrati.