Cotugno, doppi turni al via tra le polemiche

Gli studenti: «Non vogliamo pagare gli errori degli altri». Caos all’uscita e corse bus in ritardo

L’AQUILA. Sono tornati sui banchi ieri pomeriggio, dalle 14,30, nelle aule dell’Itis di Colle Sapone, gli studenti del Cotugno. Le lezioni erano state sospese dallo scorso 18 gennaio, prima per neve poi per le verifiche sulla sede di Pettino che ha ospitato la scuola fin dall’ottobre 2009. Da ieri la ripresa pomeridiana, in altra sede, fino a data da destinarsi: finché non saranno completati gli approfondimenti dei tecnici sui dati raccolti con gli accertamenti dei giorni scorsi nella sede dell’istituto. Comune e Regione hanno parlato di un mese, ma studenti e genitori temono che i tempi possano allungarsi. Una ripresa difficile, che lascia molti interrogativi aperti. Come hanno spiegato ieri gli studenti, con un sit-in davanti alla nuova sede prima dell’inizio della ripresa delle attività didattiche. I ragazzi hanno detto basta agli scioperi: di lezioni ne hanno perse già tante e ora devono tornare sui libri. Ma hanno affidato le loro considerazioni sulla vicenda a qualche striscione affisso davanti allo stabile di Colle Sapone. «Rientriamo ma non ci pieghiamo» c’è scritto, ma anche: «Non vogliamo le conseguenze delle vostre inadempienze». Gli alunni, gli insegnanti e il personale tecnico amministrativo, infatti, si sentono vittime di una politica che non ha fatto il proprio dovere: i dati sulla vulnerabilità sismica della scuola erano disponibili dal 2013, ma nessuno sembra essersene mai preoccupato. La prima complicanza dello spostamento è stata evidente subito: il traffico, impazzito all’ingresso e all’uscita degli studenti. Moltissimi, infatti, i genitori che hanno preferito accompagnare e riprendere i figli con l’automobile, mentre i bus, arrivati talvolta con gravi ritardi, sono rimasti semivuoti. Resta poi la questione dei 200 giorni ancora aperta. Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, infatti, ha emanato un decreto per validare l’anno scolastico anche con meno di 200 giorni di attività didattiche per le zone colpite da maltempo e terremoto. Un decreto che al momento sembra tagliare fuori la città dell’Aquila, facendo riferimento esclusivamente al cratere 2016. Una “svista” che comporterebbe danni gravissimi agli studenti del Cotugno. Il ministero, nei giorni scorsi, ha inviato anche una circolare per le deroghe. Anche lì, tuttavia, dell’Aquila non si parla. A farsi carico della situazione è stata la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, che ieri in tarda serata ha assicurato: «La circolare vale per tutti i Comuni che hanno avuto problemi di chiusure di scuole».

Intanto, anche i genitori del Liceo Bafile alzano la voce e in una nota chiedono «alle amministrazioni locali ai vari livelli e alle istituzioni scolastiche, chiarimenti sul livello di sicurezza sismica degli edifici nei quali i nostri figli e le nostre figlie frequentano quotidianamente le lezioni».

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