Data per morta per covid da tre giorni, ma è viva e sta bene

18 Aprile 2020

Chiarito il giallo della 92enne teramana che era stata trasferita da Bergano a Sulmona, trovata positiva e che ora è in via di guarigione a Chieti. La Asl: errore di comunicazione, ci scusiamo

L'AQUILA. Per tre giorni figura nella lista delle persone decedute per covid stilate dalla Asl e diramate dalla governance regionale della emergenza coronavirus, nella realtà, ma sta bene ed attualmente è negativa: chiarito il giallo della 92enne residente in provincia di Teramo che è stata trovata positiva nella clinica privata San Raffaele di Sulmona (L'Aquila), interessata da un focolaio con decine di contagiati tra pazienti, ospiti ed operatori, e data per morta dopo il trasferimento all'ospedale di Chieti, dove è ancora ricoverata ma in buone condizioni.

Alla base dell'incredibile vicenda, come sottolineato all'Ansa da fonti del Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale dell'Aquila, «una errata comunicazione alla Asl da parte dei vertici della casa di cura» convenzionata con il sistema sanitario regionale e specializzata nella riabilitazione.

Una volta scoperta "la bella notizia", la Asl ha aggiornato i dati: l'anziana era stata trasferita l'8 marzo a Sulmona da Bergamo, dove chiariscono ancora fonti sanitarie, il 3 marzo aveva fatto un tampone risultato negativo. «Ci siamo resi conto che siamo stati male informati. In questo periodo di grande emergenza, le comunicazioni non sono sempre scritte, a volte arrivano verbalmente. In questo caso la notizia l'abbiamo ricevuta direttamente dal direttore sanitario della clinica privata - spiegano dal Dipartimento di prevenzione - L'anziana, una volta scoppiato il focolaio e contagiata, è stata tra le prime ad essere portate a Chieti, qualche giorno dopo, siamo stati informati del decesso. Poi, anche attraverso la comunicazione dell'avvocato della famiglia, abbiamo scoperto l'errore. Ci dispiace per il disguido, siamo felici per l'anziana, per una volta c'è un lieto fine in questa autentica battaglia giornaliera contro il coronavirus».

L'avvocato Luca Di Edoardo ha sottolineato anche che la sua assistita «non potrà essere in alcun modo considerata "paziente zero" del focolaio alla San Raffaele, «in quanto gli spostamenti dalla struttura bergamasca sono stati effettuati nel pieno rispetto dei protocolli, oltre al fatto che il tampone era risultato negativo».

Anche il sindaco del comune teramano di origine ha confermato di non aver ricevuto comunicazioni di decessi di suoi concittadini. Di "paziente zero" aveva parlato un'infermiera contagiata nella casa di cura, nell'esposto presentato in Procura contro i vertici della San Raffaele.