Diocesi in lutto per don Duilio, aveva 93 anni

AVEZZANO. La diocesi dei Marsi dà l’addio a padre Duilio Testa. Il 93enne, originario di Alvito, piccolo comune della provincia di Frosinone al confine con l’Abruzzo, si è spento ieri mattina all’istituto Don Orione di Avezzano dove si trovava da tempo.

Subito dopo la sua ordinazione sacerdotale giovanissimo decise di partire missionario per il Congo affiancando molti religiosi che già si trovavano in Africa da anni. Rimase in missione per 33 anni e poi tornò in Italia a causa di alcuni problemi di salute che gli impedirono di restare ancora in Congo. Una volta rientrato nella diocesi dei Marsi fu destinato dal vescovo dell’epoca, monsignor Lucio Renna, prima a Trasacco, dove rimase per diversi anni cercando soprattutto di portare il Vangelo tra i giovani, e poi a Castellafiume.

Nel 2008, proprio mentre si trovava a Trasacco, celebrò la messa in sala giochi con oltre 80 ragazzi che tra i flipper e i videogames presero parte alla celebrazione eucaristica. Sempre pronto ad aiutare il prossimo e a organizzare momenti di incontro e condivisione della parola di Dio viene ricordato dai suoi fedeli con molto affetto. Anni fa era rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria.

La diocesi dei Marsi, con il vescovo monsignor Giovanni Massaro, si è raccolta in preghiera ieri per la scomparsa di padre Duilio, storico sacerdote del territorio. Anche il vescovo della diocesi di Sora, monsignor Gerardo Antonazzo, unitamente a tutto il clero diocesano ha voluto ricordare padre Duilio essendo nativo del territorio. «Signore misericordioso», hanno commentato, «che al tuo servo Duilio, sacerdote, nel tempo della sua dimora tra noi, hai affidato la tua parola e i tuoi sacramenti, donagli di esultare per sempre nella liturgia del cielo». I funerali si terranno domenica pomeriggio, alle 16, nel santuario della Madonna del Suffragio dell’Istituto Don Orione di Avezzano. Chiunque volesse può portare un saluto a padre Duilio oggi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e domani dalle 9 alle 15 nella camera ardente allestita all’interno della Cripta del Santuario, nell’istituto di Don Orione. (e.b.)