Ex monastero, inizia il conto alla rovescia per l’avvio dei lavori
Nell’edificio dell’ex brefotrofio andrà la Casa delle donne Ma il Conservatorio Casella ha già optato per un’altra sede
L’AQUILA. Si apriranno tra fine aprile e inizio maggio i cantieri relativi all’ex convento di Collemaggio: la Casa delle donne e l’ex Conservatorio Casella. Ad assicurarlo è il provveditore alle Opere pubbliche e responsabile degli interventi, Gennaro Di Maio, che spiega: «Seppure si tratti di due appalti differenti, nelle scorse settimane sono stati approvati, da parte del comitato tecnico amministrativo del Provveditorato, entrambi i progetti esecutivi elaborati dalle ditte appaltatrici». I passaggi per aprire il cantiere, dunque, restano due: «Stiamo aspettando il nulla osta dei vigili del fuoco e l’autorizzazione sismica che viene redatta all’interno dello stesso Provveditorato. Poi potremo finalmente dare il via alle opere».
LA CASA DELLE DONNE
Ad attendere il restauro dell’edificio sono soprattutto le socie della Casa delle donne. L’associazione oggi è in via Angelo Colagrande, nel quartiere San Francesco-Torrione, in una struttura ottenuta dal Comune nel 2015 con comodato d’uso, rinnovato nel 2019 per ulteriori tre anni. Il cantiere nell’ex brefotrofio, accanto alla basilica, è stato consegnato la scorsa estate alla ditta. Proprio in occasione dell’ultima Perdonanza, infatti, dopo 12 anni dal sisma, la struttura era stata coperta da un telone bianco e da impalcature. Il progetto esecutivo, tuttavia, è stato approvato soltanto nelle scorse settimane. Una volta avviato, il cantiere dovrebbe essere riconsegnato nel giro di 252 giorni. Lo stanziamento complessivo è di 3 milioni, mentre i lavori veri e propri ammontano a circa 2.400.000 euro.
L’EX MONASTERO
L’appalto più grande riguarda il resto dell’ex convento dei Celestini, diviso dalla Casa delle donne da un corpo scala. «È stato necessario fare due appalti perché per il Centro antiviolenza c’è un finanziamento della Provincia, mentre il resto ha fondi governativi», sottolinea Di Maio. «In ogni caso i lavori dovrebbero partire quasi contemporaneamente». Nei giorni scorsi è stato affidato, dal Provveditorato alle opere pubbliche, l’incarico di coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione a Giovanni Fascianelli, per un compenso di circa 100mila euro. Un atto propedeutico all’avvio delle opere. L’ex monastero risale alla fine del 1200, ma ha subìto varie ristrutturazioni nei secoli. All’interno sarà recuperato anche il prezioso chiostro con l’antico pozzo e la sala Celestiniana, ex refettorio dei monaci, coperta da campata a crociera e con un affresco cinquecentesco sulla parete di fondo, una Crocifissione, attribuito a Saturnino Gatti. Oggi il complesso è di proprietà della Provincia. «Per il restauro ci vorranno almeno due anni», dice il provveditore. «Si tratta di un edificio piuttosto ampio».
NON PIÙ CONSERVATORIO
Prima del terremoto del 2009 il complesso ospitava diversi enti: la Deputazione di Storia patria, il Centro studi celestiniani, alcuni locali della biblioteca provinciale, il Centro di igiene mentale e il Conservatorio Casella, che tuttavia avrà presto un’altra destinazione: i locali dell’ex Accademia dell’immagine, sempre a Collemaggio, nell’area del vecchio ospedale psichiatrico. Lo stabile che fu sede dell’Accademia, infatti, è stato acquistato dal Conservatorio grazie a una donazione della Siae.
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