Formazione dei magistrati all’abbazia celestiniana

20 Giugno 2014

L’annuncio del sottosegretario Legnini nell’incontro dedicato al processo civile E il sindaco scrive al ministro per scongiurare la chiusura del tribunale

SULMONA. L’abbazia celestiniana, uno dei complessi monumentali più importanti della regione, diventerà Centro nazionale per la formazione di magistrati, avvocati e personale amministrativo del comparto giustizia. Lo ha assicurato il sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, nel corso del convegno organizzato dal Tribunale di Sulmona sul processo civile telematico e linguaggi giudiziari, in programma ieri e oggi proprio nell'ex carcere di Sulmona. Una struttura immensa, attualmente utilizzata solo in parte: è sede del Parco nazionale della Maiella e della Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali. Una struttura che, per il sindaco di Sulmona, deve diventare il fulcro dello sviluppo economico del Centro Abruzzo. «Non ho tanta dimestichezza con i santi come il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, «ha detto scherzando Legnini rivolto allo stesso presidente presente ieri in platea, «ma nel nome di Celestino V che questa splendida struttura ci ricorda, mi farò portavoce di questa proposta al ministro della Giustizia, Andrea Orlando perché vada in porto».

«È da sei mesi che ci stiamo lavorando», gli ha fatto eco il sindaco Ranalli, «e continueremo a farlo fino a quando riusciremo a portare a casa il risultato». Nel corso del suo intervento il sindaco ha annunciato di aver inviato una lettera al Guardasigilli in cui chiede un incontro per le problematiche ancora irrisolte del presidio giudiziario sulmonese che resta a rischio, sebbene abbia ottenuto una proroga fino al 2018. «Intanto bisogna agire», ha sottolineato il primo cittadino, «per la stesura di decreti correttivi al disegno di riorganizzazione della geografia giudiziaria entro settembre del 2015». Riguardo al tema del convegno, al quale hanno preso parte anche il presidente D’Alfonso, il sindaco ha sottolineato che con il Tribunale di Sulmona è stata avviata una collaborazione per il potenziamento degli uffici e per la condivisione e implementazione dei dati informatici. Quindi, Ranalli si è complimentato con il presidente del Tribunale Giorgio Di Benedetto per gli ottimi risultati raggiunti sullo sviluppo del processo civile telematico che partirà in tutt’Italia il 30 giugno. Sulmona è stato uno dei primi uffici giudiziari ad adottarlo ottenendo già degli ottimi risultati, come ha sottolineato lo stesso presidente del Tribunale. «Conservare in vita il nostro tribunale consentirebbe, per la produttività raggiunta, un concreto risparmio di spesa pubblica la cui conferma è nei numeri». Secondo i dati forniti da Di Benedetto, in un anno è stato ridotto l’arretrato civile del 20%, la durata media dei procedimenti è stata ridotta a un anno, i depositi telematici del tribunale rappresentano la metà di tutti quelli dell’intero distretto nonostante un bacino d’utenza di soli 70mila residenti a fronte di un’utenza distrettuale di oltre 1 milione e 200 mila abitanti. Il tutto avendo il 40% di posti scoperti per i magistrati e il 33% per i cancellieri. Intanto proprio ieri è stata firmata una convenzione tra l’Università dell’Aquila, l’organismo unitario dell’avvocatura e il Tribunale per l’ istituzione di un master di primo livello sul processo civile telematico. Fruitori del master potranno essere sia gli operatori del diritto sia futuri formatori informatici. Nel corso del convegno si è parlato anche delle strategie da adottare per arrivare a salvare definitivamente il tribunale di Sulmona che figura tra i tribunali minori soppressi.

Claudio Lattanzio

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