L'AQUILA
Giubileo, il Papa esalta la Perdonanza
Nella Bolla d’indizione il pontefice fa riferimento esplicito a Celestino V e alla basilica di Santa Maria di Collemaggio
L’AQUILA. Se alla Perdonanza, dopo la visita di Francesco il 28 agosto 2022 per aprire la Porta Santa di Collemaggio, serviva un altro “miracolo” per essere lanciata tra i capisaldi della Chiesa Universale, quel “miracolo” è avvenuto ieri. In occasione dell’Ascensione il pontefice, nella basilica di San Pietro e in diretta tv, ha indetto il Giubileo 2025 che si aprirà il 24 dicembre 2024. La Bolla d’indizione inizia così “Francesco, Vescovo di Roma, Servo dei Servi di Dio, a quanti leggeranno questa lettera la speranza ricolmi il cuore”.
Nella Lettera c’è questo passaggio: “Dall’intreccio di speranza e pazienza appare chiaro come la vita cristiana sia un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù. Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio. Ricordiamo, ad esempio, la grande “perdonanza” che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, all’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia. E ancora prima, nel 1216, Papa Onorio III aveva accolto la supplica di San Francesco che chiedeva l’indulgenza per quanti avrebbero visitato la Porziuncola nei primi due giorni di agosto. Lo stesso si può affermare per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela: infatti Papa Callisto II, nel 1122, concesse di celebrare il Giubileo in quel Santuario ogni volta che la festa dell’apostolo Giacomo cadeva di domenica. È bene che tale modalità “diffusa” di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone».
In sostanza Francesco inserisce L’Aquila e la Perdonanza tra i pellegrinaggi più significativi, insieme ad Assisi e a Santiago de Compostela.