Giulianova, il segreto di Greco

18 Settembre 2009

Tanti giovani di talento in giallorosso: «Li ho trovati in giro per il mondo».

GIULIANOVA. Pino Greco, classe 1958, ha un passato in serie A, con Torino, Ascoli e Lazio, e un presente a Giulianova. Un tempo mezzala con il vizio del gol oggi direttore sportivo a caccia di talenti. Gli è stato affidato un budget risicato, forse il più povero della categoria. Di poco superiore, si dice, a quanto speso dal Pescara per il cartellino di Sansovini. In classifica, questa differenza non si vede.
Merito del Giulianova dei giovani.

Greco, dove ha trovato i giocatori protagonisti del buon avvio di stagione?
«In giro per il mondo. E poi alcuni arrivano dal settore giovanile che continua a svolgere un ottimo lavoro».

Ad esempio Schneider, attaccante italo-brasiliano classe 1988, in attesa del transfer per poter giocare.
«Può fare sia la prima punta che l’esterno, viene dall’International di Porto Alegre. Ho degli amici che me l’hanno segnalato: l’ho visto e l’abbiamo preso».

E il portiere?
«Ne volevamo uno giovane per ottenere il premio del minutaggio. Ed ecco quindi arrivare Gasparri (ora in azzurro per i mondiali under 20 in Egitto ndr). L’intenzione era quella di affiancargli Mancini, ma non c’è stato l’accordo economico. Ed ecco quindi Dazzi, classe 1986. Non sapevo che era svincolato, quando me l’hanno detto l’abbiamo preso. Ha già una buona esperienza e la sta mettendo a frutto».

E poi il terzino Migliore.
«E’ un contatto nato l’anno scorso, attraverso il presidente D’Agostino. E’ bravo, ha fatto il settore giovanile a Lione. L’abbiamo osservato in cassetta sia io che Bitetto: si vede che vale. Siamo stati abili e fortunati».

C’è anche Carratta.
«E’ stato capitano nelle giovanili del Psv Ehindoven. L’ho visto quando facevo l’osservatore per la Juve e me ne sono ricordato quando c’era da sostituire D’Aniello. Ha fatto esperienza anche in Inghilterra. E’ figlio di emigranti, si sta integrando nel calcio italiano».

Giovani, giovani e ancora giovani!
«E’ la nostra politica, non abbiamo grossi capitali da investire. E allora aguzziamo l’ingegno».

Avete cambiato molto rispetto alla passata stagione.
«Mi dispiace per quei giocatori che non abbiamo potuto trattenere. Ma voi lo sapete che cosa è stato fatto a Giulianova? Prima è stata salvata la società dal fallimento e poi è arrivata la promozione in Prima divisione. Un doppio miracolo».

Domenica firmerebbe per un pari?
«No, perché ci vuole impedire di sognare?».

Golia-Pescara contro Davide-Giulianova?
«Sì, ma ricordatevi che siamo una squadra tosta».