Gli studenti: il futuro è nostro
A centinaia in corteo nel centro storico per manifestare contro i tagli alle scuole pubbliche
L’AQUILA. Centinaia di studenti e docenti hanno riempito il centro storico della città «contro la politica di tagli alle scuole pubbliche portata avanti dal governo Monti».
Proprio mentre nella capitale i giovani si riversavano in piazza Farnese, in città un lungo serpentone è partito dalla Fontana Luminosa per raggiungere via Strinella e la villa comunale. Moltissimi anche gli insegnanti aquilani che hanno incrociato le braccia. A sostenere la manifestazioni rappresentanti sindacali e politici di gran parte delle coalizioni. Ha aperto il corteo una bara per celebrare il funerale della scuola pubblica in generale e quello del liceo Artistico in particolare, «dove», spiegano gli studenti «mancano laboratori e palestra». Da alcuni giorni, infatti, allievi e professori hanno fatto scattare la protesta all'interno dell'istituto in via Aldo Moro per ribellarsi alle «promesse fatte dalla Provincia e mai mantenute». Nel mirino dei ragazzi non solo la politica provinciale («All'Aquila le scuole sono ancora ospitate nei Musp che cominciano a mostrare segni di cedimento, a Sulmona il liceo Classico che si trova ancora in una sede secondaria, mentre quella storica, assieme alla biblioteca comunale, resta bloccata dal 6 aprile e ad Avezzano il liceo Scientifico è ancora ospitato nei container»), ma anche quella nazionale, come spiega Francesco Marola di Rifondazione comunista: «Bisogna arrestare subito la riforma Aprea che riporta la scuola pubblica a prima degli anni Settanta, smantellando gli organi collegiali democratici e introducendo i privati nell’amministrazione della scuola pubblica. Bisogna arrestare ogni intenzione del passaggio a 24 ore delle lezioni dei docenti, che non tengono conto del complesso del lavoro del docente e soprattutto impediscono il ricambio generazionale e l'assorbimento dei precari».
I Giovani comunisti dell’Aquila «stanno con gli studenti che hanno sfilato contro un governo che vuole (in continuità col precedente) favorire l’istruzione privata rispetto a quella pubblica, ridurre la democrazia all’interno della scuola e favorire l’influenza dei privati su di essa». Anche il Blocco studentesco ieri mattina ha partecipato al corteo. «Contro la progressiva distruzione dell'istituzione scolastica portata avanti negli ultimi anni dalle numerose riforme sull'argomento, il Blocco studentesco già nel mese scorso ha occupato l’Itis d’Aosta», spiegano i rappresentanti Giacomo Capannolo e Manuel Lancia. Intanto, l’Unione degli studenti (Uds) già pensa al futuro e annuncia un lungo periodo di proteste: «L’autunno non finisce qui, e la stagione delle nostre rivendicazioni continuerà ancora inesorabilmente», hanno commentato i rappresentanti del sindacato studentesco. «Scenderemo ancora in piazza per costruire un nostro modello di partecipazione, un nostro modello di welfare declinato nei meccanismi della formazione e dentro le scuole istituiremo dei tavoli vertenziali per una didattica innovativa e nuova, insieme ai nostri professori».
Michela Corridore
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