Grandine sul Fucino: devastati campi per 5 milioni di euro
Stima dei danni di Confagricoltura, appello alla Regione: «Delimitare l’area colpita per poter ottenere agevolazioni»
TRASACCO. La grandinata di Ferragosto mette ha causato più di 5 milioni di euro di danni alle colture. E la stima è destinata a crescere. Confagricoltura ha chiesto l'intervento dell'assessorato regionale alle Politiche agricole per quantificare le perdite e trovare delle soluzioni per aiutare gli imprenditori. Dopo la pioggia di giugno e il freddo inusuale di luglio, a creare nuovi ostacoli agli agricoltori marsicani è arrivata anche una straordinaria grandinata che ha devastato interi campi di insalate e ortaggi. La violenza con cui sono caduti i chicchi di grandine ha bucato le foglie delle verdura rendendola invendibile.
«Purtroppo questa devastazione si aggiunge ai danni causati dall’andamento anomalo della stagione, a seguito delle insistenze piogge che si sono verificate nei mesi di giugno e luglio nel Fucino»denuncia il presidente di Confagricoltura L’Aquila, Fabrizio Lobene «ormai la stagione è andata e i danni sono irreparabili. Dopo lo sconvolgimento delle programmazioni colturali dovute alle piogge insistenti, i notevoli danni causati dalla peronospora, che ha letteralmente distrutto un migliaio di ettari di patate, la crisi economica che comunque è ancora forte, unita all’incostanza dei rifornimenti ed alla scarsa qualità della produzione, è crollato il prezzo degli ortaggi nei principali mercati ortofrutticoli italiani».
Il sindaco di Trasacco, Mario Quaglieri, per far fronte all'emergenza ha avviato le procedure per la richiesta di stato di calamità naturale, mentre Confagricoltura L’Aquila ha richiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, di attivare l’Ispettorato agrario per delimitare l’area danneggiata e per quantificare i danni subiti dagli agricoltori. «Benché c’è consapevolezza che trattandosi di colture assicurabili non possono scattare le misure compensative da parte della Regione», hanno commentato dall'associazione di categoria, «la definizione dell’area danneggiata e la quantificazione del danno è necessaria per verificare le condizioni di accesso alla sospensione dei contributi previdenziali ed assistenziali per i lavoratori autonomi e per i dipendenti, la riduzione del reddito agrario riservata alle aziende che hanno perduto in tutto o in parte il raccolto, il necessario raffronto agli eventuali accertamenti dell’agenzia delle entrate e della Guardia di finanza, ai fini Iva, a seguito della mancata fatturazione dei prodotti agricoli non raccolti per l’evento distruttivo».
Eleonora Berardinetti
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