I consiglieri ignorano la trasparenza

24 Novembre 2016

Comune, solo in tre hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Termini scaduti: previste sanzioni da 500 a 10mila euro

SULMONA. Sono appena tre su 22, tra consiglieri e assessori, quelli che hanno presentato la dichiarazione dei redditi da pubblicare sul sito dell’ente. Continua il flop dell’operazione trasparenza al Comune di Sulmona, dove le ultime normative in fatto di amministrazione trasparente continuano a essere ignorate, com’era già accaduto con la precedente consiliatura. Gli unici ad aver presentato la dichiarazione dei redditi sono i consiglieri di maggioranza Luigi Santilli e di minoranza Bruno Di Masci e l’assessore alla Sanità e al Lavoro Paolo Santarelli.

Per tutti gli altri si registra un ritardo di quasi due mesi, dai tre concessi dall’insediamento di giugno, che hanno spinto il segretario generale di Palazzo San Francesco Francesca De Camillis a sollecitare sindaco, consiglieri e assessori inadempienti con l’invio di una e-mail certificata.

«Si dovrà mandare una raccomandata cartacea», spiegano dall’ufficio Statistica del Comune. «Ne abbiamo ricevute solo tre, per ora, che inseriremo a breve». Nella sezione consiglio comunale della versione on-line di Palazzo San Francesco si apre una pagina che non rimanda a nulla. Un’operazione trasparenza di facciata, dunque, che impedisce a cittadini e utenti di fare i conti in tasca ai loro amministratori, perdendosi peraltro tra le varie pagine del sito. E anche nella sezione amministrazione trasparente quello che si trova è una sorta di vademecum generale, che riguarda più che altro gli uffici e non i politici.

A dispetto del decreto legislativo 33 del 14 marzo del 2013, che prevede l’obbligo di pubblicazione della situazione patrimoniale degli amministratori pubblici e dei loro familiari, in caso di attività o beni in comproprietà. Dunque, stando ai pochissimi dati finora approdati a Palazzo San Francesco, i proclami sul palazzo di vetro e la trasparenza sembrano affiorare solo nei vaghi ricordi della campagna elettorale.

Anche i continui cambi di segretario generale a Palazzo San Francesco non devono aver facilitato la cosa, con sei dirigenti che si sono avvicendati in pochi mesi.

Tornando ai consiglieri e agli assessori, chi non presenterà, a breve giro di posta, il proprio 730 rischia sanzioni che vanno dai 500 ai 10mila euro. Tutte da approfondire, invece, le conseguenze per un intero Comune che, per ora, non si adegua alla legge sulla trasparenza amministrativa, che guida i princìpi della lotta alla casta e agli sprechi.

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