I vigili del fuoco contro l'ordinanza
I sindacati: nessun provvedimento su organico e risorse, servizi a rischio
L'AQUILA. Servizi a rischio alla luce della nuova ordinanza del governo che «non prevede interventi sulle risorse e gli organici dei vigili del fuoco». Questo il contenuto di una lettera che i sindacati dei vigili del fuoco hanno inviato al presidente del Consiglio Monti e ai ministri Barca e Cancellieri per chiedere un intervento immediato per fronteggiare l'emergenza aquilana.
La nota porta la firma di Vincenzo D'Aprile (Cgil), Antonio Cococcia (Fns-Cisl), Stefano Del Romano (Uil-Pa), Elio D'Annibale (Conapo), Riccardo D'Agostino (Confsal), Gabriele Miconi (Usb). «Con grande stupore», si legge nella lettera, «abbiamo appreso i contenuti dell'ordinanza 4013 contenente misure urgenti per la semplificazione, il rigore nonché per il superamento dell'emergenza. Nei 28 articoli non vi è cenno alcuno a provvedimenti in favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che sta garantendo i servizi post-emergenziali alla popolazione, grazie al contingente di 74 unità inviate al comando dell'Aquila. Questo personale, nel potenziare l'organico del comando, espleta numerosi compiti». Si fa riferimento all'accompagnamento nelle case inagibili dei residenti nel cratere sismico e alle operazioni di rimozione e trasporto macerie.
«La notte del 6 aprile 2009», prosegue la nota, «tanto scalpore e sdegno suscitò la notizia secondo cui alle 3,32, all'Aquila, erano in servizio appena 12 vigili ed è quindi necessario che gli aquilani sappiano che dal primo aprile, per effetto dell'ordinanza, oltre a non vedersi più garantito il servizio di accompagnamento nelle abitazioni inagibili, vedranno seriamente minato tutto l'apparato del soccorso, da tempo al collasso, che i vigili del fuoco hanno sempre garantito con la massima professionalità, abnegazione e alto senso del dovere».
Dure le critiche dei sindacalisti: «Se questa è la considerazione e l'attenzione che l'attuale Governo di tecnici ha sempre annunciato di voler assicurare e garantire alle popolazioni colpite dal sisma, confermata recentemente in occasione della visita di autorevoli esponenti governativi, c'è da essere seriamente preoccupati, così come c'è da temere per le sorti del comando dell'Aquila considerando l'indifferenza mostrata in occasione dell'emanazione dell'ordinanza dalla nostra classe dirigente in seno al Dipartimento. Altro che aiuti e vicinanza ai terremotati! Decine di volte, in ogni sede, abbiamo chiesto il potenziamento, in via definitiva, dell'organico del comando dell'Aquila tramite una riclassificazione dello stesso. Richieste puntualmente inascoltate e non considerate».
I vigili del fuoco chiedono che il governo si attivi «al fine di prorogare la missione, senza costi per l'amministrazione, del contingente, in attesa di un auspicabile provvedimento definitivo di riclassificazione e potenziamento, non più rinviabile, e al rientro del personale residente nel cratere sismico ancora in servizio fuori sede».
La nota porta la firma di Vincenzo D'Aprile (Cgil), Antonio Cococcia (Fns-Cisl), Stefano Del Romano (Uil-Pa), Elio D'Annibale (Conapo), Riccardo D'Agostino (Confsal), Gabriele Miconi (Usb). «Con grande stupore», si legge nella lettera, «abbiamo appreso i contenuti dell'ordinanza 4013 contenente misure urgenti per la semplificazione, il rigore nonché per il superamento dell'emergenza. Nei 28 articoli non vi è cenno alcuno a provvedimenti in favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che sta garantendo i servizi post-emergenziali alla popolazione, grazie al contingente di 74 unità inviate al comando dell'Aquila. Questo personale, nel potenziare l'organico del comando, espleta numerosi compiti». Si fa riferimento all'accompagnamento nelle case inagibili dei residenti nel cratere sismico e alle operazioni di rimozione e trasporto macerie.
«La notte del 6 aprile 2009», prosegue la nota, «tanto scalpore e sdegno suscitò la notizia secondo cui alle 3,32, all'Aquila, erano in servizio appena 12 vigili ed è quindi necessario che gli aquilani sappiano che dal primo aprile, per effetto dell'ordinanza, oltre a non vedersi più garantito il servizio di accompagnamento nelle abitazioni inagibili, vedranno seriamente minato tutto l'apparato del soccorso, da tempo al collasso, che i vigili del fuoco hanno sempre garantito con la massima professionalità, abnegazione e alto senso del dovere».
Dure le critiche dei sindacalisti: «Se questa è la considerazione e l'attenzione che l'attuale Governo di tecnici ha sempre annunciato di voler assicurare e garantire alle popolazioni colpite dal sisma, confermata recentemente in occasione della visita di autorevoli esponenti governativi, c'è da essere seriamente preoccupati, così come c'è da temere per le sorti del comando dell'Aquila considerando l'indifferenza mostrata in occasione dell'emanazione dell'ordinanza dalla nostra classe dirigente in seno al Dipartimento. Altro che aiuti e vicinanza ai terremotati! Decine di volte, in ogni sede, abbiamo chiesto il potenziamento, in via definitiva, dell'organico del comando dell'Aquila tramite una riclassificazione dello stesso. Richieste puntualmente inascoltate e non considerate».
I vigili del fuoco chiedono che il governo si attivi «al fine di prorogare la missione, senza costi per l'amministrazione, del contingente, in attesa di un auspicabile provvedimento definitivo di riclassificazione e potenziamento, non più rinviabile, e al rientro del personale residente nel cratere sismico ancora in servizio fuori sede».
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