Il Comune non paga 2 milioni all’azienda delle farmacie
L’assessore al Bilancio: «Decreto ingiuntivo da impugnare perché mancano i giustificativi di spesa Basta con il ripianamento senza alcun controllo dei conti delle ex aziende municipalizzate»
L’AQUILA. Il Comune dice no al pagamento di due milioni di euro in favore dell’azienda farmaceutica municipalizzata. Un «paragrafo», parte del più ampio capitolo dei debiti fuori bilancio che, ormai da anni, rappresentano un pesante fardello per le casse comunali, potrebbe avere ora un finale diverso.
La conferma del braccio di ferro tra Comune e Afm arriva proprio dall’assessore al Bilancio Lelio De Santis. «In sede di approvazione degli equilibri di bilancio», spiega De Santis, «è venuta fuori questa cifra di due milioni che non rappresenta un debito certo per il Comune. Infatti, e su questo si è scatenata come sempre un’ampia polemica da parte di qualcuno, l’Afm ha sostenuto di vantare nei confronti del Comune due milioni di crediti». Una somma ragguardevole che ha portato, così, la soglia dei debiti fuori bilancio da 14 a 16 milioni di euro. Vecchie pendenze mai sanate.
«In quest’ultimo caso, tuttavia, qualcuno ha parlato troppo presto», prosegue l’assessore comunale al Bilancio, «forse dando per scontato che il Comune dovesse comunque pagare quella somma. Per questo motivo, fatti i dovuti accertamenti, abbiamo impugnato il decreto ingiuntivo ponendo l’accento sul fatto che, a nostro parere, non ci sono presupposti fondati per procedere al pagamento. Va precisato, tuttavia, che la cifra è riferita a un’epoca passata. In sostanza, da un attento esame, è venuto fuori che mancavano le pezze d’appoggio per quel credito vantato nei nostri confronti».
Insomma, il Comune si prepara alla battaglia per non pagare. «Oggi più che mai», argomenta De Santis, «dobbiamo essere molto rigorosi nei confronti delle aziende che non possono spendere e spandere e poi chiedere il rimborso a pie’ di lista. Impossibile comunque, anche per l’effetto della spending review. Non si può chiudere il bilancio in passivo e chiedere al Comune di ripianare sempre. Con l’avvocatura comunale abbiamo avviato l’iter per l’opposizione al decreto ingiuntivo che il tribunale ha emesso a favore dell’azienda. La nostra decisione è scaturita al termine di una valutazione attenta degli atti e dei documenti».
Poi l’assessore De Santis passa a una valutazione politica. «Una certa leggerezza nell’affrontare questi temi appartiene a una fase passata, remota. La nostra politica è un’altra e lo stiamo dimostrando. Abbiamo predisposto un’opposizione argomentata sul piano tecnico e giuridico e pensiamo di avere ragione. La questione, secondo le previsioni, sarà definita nel giro di un mese. Si tratta di un segnale anche per le altre aziende. Dentro il Comune e nelle aziende, i cui bilanci devono essere allineati al nostro, si è chiusa la stagione delle facili spese».
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