Il nunzio Suriani candidato per il dopo-Molinari
Il 17 gennaio l’arcivescovo consegna le dimissioni al Papa al suo posto accreditato prelato abruzzese vicino a Bertone
L’AQUILA. La mano di Bertone sull’arcidiocesi dell’Aquila, dove è ormai cominciato il conto alla rovescia per il dopo-Molinari. Pronta una nomina romano-abruzzese, un prelato originario di Atessa ben inserito nella Segreteria di Stato dove ha ricoperto l’incarico di capo del personale. Il nunzio apostolico Luciano Suriani, 56 anni, arcivescovo titolare della soppressa diocesi di Amiterno (elemento che lo avvicina di più al territorio) è in pole position per succedere a monsignor Giuseppe Molinari che il 17 gennaio incontra il Papa Benedetto XVI (in occasione della visita ad limina apostolorum, sulle tombe degli apostoli) per consegnare le sue dimissioni, che in gergo cattolico si definiscono «rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi dell’Aquila», in conformità al canone 401 comma 1 del codice di diritto canonico. Molinari dopodomani compie i 75 anni. In Curia tutto tace, ma sotto sotto si stanno muovendo le correnti che cercano di riposizionarsi in vista dell’arrivo del nuovo presule. I vaticanisti lo definiscono un focolarino, cioè un seguace del movimento fondato da Chiara Lubich.
Suriani, che è nato ad Atessa l’11 gennaio (lo stesso giorno di Molinari) del 1957, attualmente ricopre la carica di Delegato per le rappresentanze pontificie (dal 24 settembre 2009). Ordinato sacerdote il 5 agosto 1981, è stato consacrato arcivescovo il 26 aprile 2008 dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Benedetto XVI e considerato il principale sponsor del nunzio dentro i sacri palazzi. Suriani è stato, per un breve periodo, nunzio apostolico in Bolivia. Poi, caso quasi unico nella storia della Chiesa, è stato costretto a dimettersi per motivi di salute, dovuti principalmente all’elevata altitudine della capitale boliviana.
A parte il servizio in parrocchia nei primissimi anni di carriera, Suriani viene accreditato più come diplomatico e prelato di lungo corso della Segreteria di Stato che come pastore. Se il Papa lo manderà all’Aquila questa sarà la sua prima vera esperienza pastorale. Elemento, quest’ultimo, che invece è prevalente nell’outsider, il vescovo di Avezzano Pietro Santoro che fa parte della terna da cui arriverà la scelta.(e.n.)
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