AVEZZANO
In giro senza mascherina aggredisce la polizia locale: «Il Dpcm non è legge»
Giovane di 22 anni nei guai per oltraggio. Per l’accusa ha tentato di spaventare gli agenti con un cane di grossa taglia
AVEZZANO. Si rifiuta di indossare la mascherina – nonostante l’invito della polizia locale – e aggredisce gli agenti nel corso di un controllo. Così finisce nei guai anche con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Accusa che potrebbe costare cara a un 22enne di Avezzano. M.O.. Nei suoi confronti è stato emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
I fatti risalgono allo scorso dicembre quando, nel pieno della pandemia, in centro ad Avezzano, alcuni agenti della polizia locale hanno visto il giovane privo di mascherina. Questo stando al rapporto firmato dagli agenti. Sempre in base alla ricostruzione, che ha poi portato alle accuse, la polizia locale si è attivata chiedendo al giovane di indossare il presidio di sicurezza, obbligatorio anche all’aperto. Il 22enne, tuttavia, che teneva al guinzaglio un cane di grossa taglia, secondo le accuse ha frapposto il cane tra sé e gli agenti, impedendo loro di operare. Poi si sarebbe rifiutato di indossare la mascherina anti-Covid. Inoltre, subito dopo, sempre secondo le accuse, il giovane ha offeso l’onore e il decoro degli uomini in divisa dicendo nei loro riguardi frasi come: «Il Dpcm non è legge, imparate», «Vigile stammi lontano, mantieni le distanze e dammi i documenti perché non sono sicuro che fai la guardia».
I fatti si sarebbero verificati alla presenza di altre persone. Alla fine l’avezzanese è stato identificato e denunciato. Per questo, il giovane marsicano, difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro, è indagato con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. L'accusa è rappresentata dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato. Se dovesse essere rinviato a giudizio e denunciato il giovane rischia una pena che può arrivare a cinque anni di reclusione. Ad aggravare la sua posizione c’è anche l’accusa di oltraggio.