Ingegneria, dal 9 lezioni al polo di Roio
Completati in parte i restauri a quattro anni e mezzo dal sisma. L’Università compra l’ex San Salvatore
L’AQUILA. Nel corso di un’assemblea tenutasi il 26 settembre nell’attuale sede provvisoria dei corsi di Ingegneria (ex Optimes), aperta a docenti, personale tecnico-amministrativo del Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura, ambientale e alla presenza del neoeletto rettore Paola Inverardi e del direttore generale Pietro Di Benedetto, si è deciso all’unanimità di iniziare le lezioni mercoledì 9 ottobre per il corso di laurea triennale in Ingegneria Civile e Ambientale, per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura e per i corsi di laurea magistrale in Ingegneria chimica, Ingegneria civile e Ingegneria per l’ambiente e il territorio del capoluogo.
Il professore Dante Galeota, direttore del dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura, ambientale annuncia quindi il rientro nella sede storica di Ingegneria a Monteluco di Roio.
Alle attività didattiche saranno destinati alcuni degli spazi della struttura attualmente recuperati dopo il sisma del 2009. In particolare, si tratta del corpo B, relativo agli spazi per la didattica, del corpo C con l’aula magna e la biblioteca, coinvolgendo circa 2000 studenti. Saranno inoltre riattivati i servizi mensa, bar e trasporto pubblico.
«Con questa decisione», afferma il professor Galeota, «si avvia il graduale rientro definitivo nell’originaria ubicazione dell’ex Facoltà di Ingegneria, per la didattica e la ricerca, in vista di una progressiva normalizzazione di tutte le attività del Dipartimento».
Ora, la principale preoccupazione di Ateneo e Comune sarà quella di organizzare un buon servizio pubblico di autobus per collegare nel migliore dei modi la facoltà con la città come sollecitano le organizzazioni studentesche.
Intanto, per restare in tema di Università, il rettore uscente Ferdinando di Orio rende noto che è finito l’iter per l’acquisto del complesso dell’ex ospedale San Salvatore, dalla Asl. «L’acquisto», si legge in una nota del rettore, «è l’ultimo atto significativo di una strategia che l’Università dell’Aquila ha in questi anni tenacemente perseguito, finalizzata alla dotazione di nuove risorse strutturali e al tempo stesso alla riqualificazione di una importante parte del centro storico della città per contribuire a riallacciare i fili della nostra storia».
«In questi anni», prosegue il rettore, «non ho mai perso l’occasione per confermare pubblicamente la volontà dell’amministrazione dell’Ateneo di restare in questa città, di riprendere un discorso antico per declinarlo in termini nuovi offrendo in tal modo un contribuito determinante alla sua rinascita. Con questa iniziativa abbiamo comperato una struttura storicamente importante per la comunità aquilana che prospetticamente, insieme alla nuova sede del Dipartimento di scienze umane e al centro congressi potrà rappresentare il nucleo per la riqualificazione urbanistica ed economica del centro storico». La somma spesa per concludere la vendita è stata di quasi otto milioni di euro, come ha precisato di Orio.
«Concludo il mio mandato elettorale», termina il rettore, che lascia l’importante incarico dopo due gestioni, «con questi atti in linea con la strategia da me sempre perseguita di qualificazione dell’Aquila come città universitaria, della cultura e della scienza».
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